1990 marzo 14 Perché diventa uno zar

1990 marzo 14 – Perché diventa uno zar

«Un paese immenso si trova in equilibrio sul filo del rasoio, e nessuno sa cosa
accadrà domani», scrive Boris Eltsin concludendo le sue «confessioni» appena
pubblicate in Italia. Il più radicale dei riformisti sovietici aggiunge: «Sarà la tattica
delle mezze misure e delle mezze decisioni a portare Gorbaciov in definitiva alla
rovina, a meno che non riconosca egli stesso questo suo fondamentale errore».
Chissà se Mikhail Gorbaciov ha scelto i pieni poteri, decidendo di diventare
l’ultimo degli zar, per abbandonare le «mezze misure e le mezze decisioni». Certo,
il salto di qualità nel controllo personale del potere è una corsa contro il tempo,
un’ulteriore rivendicazione di carisma. E anche un modo leninista di abrogare il
leninismo, a cominciare dal monopolio del partito comunista sullo Stato e dalla
negazione economica del mercato.
Nelle ultime ore, dentro la gigantesca sala del Congresso, lo storico radicale Yuri
Afasaniev ha detto: «Tutta la nostra storia è basata sull’uso della forza e della
violenza, secondo i principi del fondatore del nostro Stato». Gorbaciov chiede al
Congresso poteri che nemmeno Lenin ha formalmente mai avuto, ma per liberare il
Pcus dalla dottrina del suo fondatore: qui sta la contraddizione, l’eccezionalità, la
scommessa. Un prova di forza contro l’onnipotenza del Sistema, un atto di fede per
risparmiare la perestrojka proprio dalla dittatura leninista.
Gorbaciov ha rotto l’unità dell’Impero e oggi tenta di ricomporla sulle riforme.
Sembra un sogno il suo, una pazzia, ma questo ormai è il destino della «presidenza
forte»: procedere a scosse senza provocare il terremoto; dominare dall’alto un
processo che fomenta le spinte dal basso.
I deputati lituani assistono al Congresso come «osservatori»: oramai si considerano
stranieri; Gorbaciov non è più affar loro. E il generale Moiseyev, capo di stato
maggiore delle forze armate, lancia l’allarme per le campagne di propaganda contro
il servizio di leva in Lituania, Estonia, Lettonia, Azerbaigian, Armenia, Georgia,
Moldavia.
A problemi giganteschi Gorbaciov risponde con poteri straordinari, alla testa di
un’oligarchia che fa già storia per non essersi rassegnata alla mera gestione del
fallimento. «É urgente aiutare l’URSS», ha ripetuto ieri Bush, ratificando il fatto
che Gorbaciov diventa zar per disperazione.