2004 gennaio 19 Calcio

lo

tempi

trovavo di umore contorto e

2004 gennaio 19 – Vendi calcio

Che bello giocare sulla neve fresca , mentre continua a venir giù. Scommetto che la Juve si é
divertita, e Del Piero più di tutti, finalmente. Dico finalmente per i tre gol beninteso, ma soprattutto
perché negli ultimi
infastidito da qualche
sostituzione.”Cambia sempre me”, si era lamentato del buon Lippi, il quale ha semmai la colpa di
insistere su Del Piero anche quando gli manca la birra per novanta minuti pieni.
Acqua passata. E’ stata la domenica di un Del Piero leader, di un Totti sempre più asso e dell’Inter a
pezzi, il meglio e il peggio che si possa immaginare. Povero San Siro, costretto a guardare l’Empoli
come si guarda il Real Madrid in stato di grazia.
Tanto per cominciare, non c’é due senza tre. Nei panni di Massimo Moratti, io venderei Vieri senza
batter ciglio. Quando hai lasciato andare uno dopo l’altro due centravanti come Ronaldo e Crespo,
puoi anche mollare Vieri, classe 1973, e buonanotte.
Naturalmente, l’Inter lo potrebbe dare al miglior offerente, ovunque si materializzi, tranne che al
Milan. Con il “nemico” del derby non si dovrebbe trattare mai, e viceversa. Certe romantiche
avversioni sono quel po’ che diverte ancora di un calcio di bandiera oggi agli sgoccioli.
A volte i campioni stufano. Sono bravi, preziosi, indispensabili, regalano gol che è un piacere, ma
stufano. Se mancano, noti la loro assenza, ma se ci sono ne hanno sempre una, magari non
festeggiano, oppure mettono il muso, traccheggiano con la società, litigano con il pubblico o, forse,
con se stessi tanto che alla fine non si capisce più quale sia l’argomento in questione. Ad un certo
punto non se ne può più, meglio non fare tante storie e affidarsi al mercato.
Ho visto l’altra sera Davids esordire nel Barcellona, dopo aver lasciato la Juve per contrasti che mi
sfuggono. Se Juve e Davids dovevano sopportarsi a vicenda, segare i rapporti diventa igiene di
squadra indipendentemente da torti e ragioni. La vita continua, e Davids continua a correre nel
vento di Catalogna come ha sempre fatto dappertutto.
Oltre che capace in campo, Vieri é simpatico fuori campo, ma magari dimentica di avere un
allenatore e così gli può capitare di fare i cavoli suoi, che si chiamano nelle versioni ufficiali
“malinteso”. Non che Vieri sia il solo della serie A: ci vorrebbe una pagina per fare la lista dei
grandi, medi e piccoli capricciosi, a partire da Cassano, bullo di classe della Roma, un misto di
tecnica e di anarchia che costringe il tecnico Capello a esercitare cristianamente un’insospettata
pazienza da scudetto.
Però dai campioni più esperti e di peso, come un Vieri, ci si aspetterebbe qualcosa di più rispetto ai
ragazzini viziati dalla prima popolarità. Vieri ha un contratto, udite udite, di 7 milioni di euro
all’anno fino all’anno del Signore 2006! Se i presidenti sono matti a pagarli così, i giocatori
sembrano a volte degli smemorati: non ricordano nulla di ciò che sta capitando attorno a loro, con
un calcio che andrà in comitiva a portare i bilanci in tribunale.
Per riavere Adriano dal Parma, l’Inter spenderà 22,5 milioni di euro. Una ragione in più per vendere
Vieri e almeno mezza squadra, con in testa gli inaffidabili alla Emre.
L’Inter sta entrando nella leggenda, per record d’ignavia. Moratti ha ora due sole vie da prendere: o
caccia 15 giocatori o caccia se stesso.