2002 aprile 14 Potere

2002 aprile 14

DOMENICA 7

Potere

Detesto la definizione della stampa come “quarto potere”. Ha solo senso “quarto servizio”.

LUNEDI’ 8

Dovere

Ai funerali della regina madre d’Inghilterra, l’ultimo remoto rituale è stato quello del suo lord
ciambellano che ha spezzato in due il suo bastone di comando. Segno del dovere compiuto per
sempre.

MARTEDI’ 9

La pioggia

“Xe tuto oro che casca”.( Frase ascoltata al mercato).

MERCOLEDI’ 10

Cogne

Il “piccolo” comune di Cogne, sotto i duemila abitanti, fa parte del parco del “Gran” Paradiso. Il
caso vuole che, per stregato gioco degli opposti, anche il delitto continui via via a combinare il
“grande” e il “piccolo”.Come in natura, nella valle.
La piccola comunità.
La villetta.
La piccola vittima.
I pochissimi minuti per uccidere.
I piccoli indizi.
Le perizie al microscopio.
La piccola Procura ad Aosta.
Il modellino in scala della villetta a “Porta a Porta”.
Ma,anche, il grande avvocato difensore.
Il grande perito della difesa.

I grandi sospetti di depistaggio per ostacolare le indagini.
Il record d ’informazione.
Il maxi processo televisivo.
Il villaggio globale del giallo.
Il grande dubbio.
Da un lato, il sindaco tutto casa e Cogne, interessato al buon nome del paese. Dall’altro, la sua
piccola Cogne nella grande piazza mediatica, sotto esame e riesame, ogni giorno esposta a una
specie di cassazione popolare.
Il “piccolo” e il “grande”, il minimo e il massimo che si intrecciano indissolubilmente in
un’inchiesta tutta al femminile:è donna il pubblico ministero e donna il procuratore della
Repubblica che hanno formulato l’accusa. E’ donna l’indagata per omicidio; sono donne le prime
due persone che accorsero e videro Samuele ancora disteso sul letto, e cioè una psicologa di
famiglia e una vicina di casa oggi incolpata dalla mamma.
Un bambino di tre anni e cinque donne, per un delitto che continua ineluttabilmente a sondare
ragione e follia, psicologia e psichiatria, pensieri e retropensieri, anche un universo femminile di
sensibilità incrociate. Il quale, in mancanza di prove, è forse il più abilitato a intravedere tracce di
verità in uno sguardo quanto in uno schizzo di sangue, in una frase quanto in un frammento osseo.
E tuttavia, provato resta soltanto il mistero. Il presunto delitto domestico diventa di colpo presunto
delitto extra familiare; il fuori confonde il dentro; l’ignoto contesta l’indiziario.
Svela la mamma:”Credo di conoscere il nome dell’assassino perché Davide ( il fratello di Samuele,
ndr)mi ha fatto il nome di chi ha visto sul prato”. Cito dalla Repubblica.
Puntualizza il Procuratore, e qui cito dal Corriere:”No, questo non ci era mai stato detto prima”. Se
così fosse, come credo, non si sa più che cosa immaginare.
La mamma denuncia “persone che ci odiavano”. Odiare è una parola che pesa una tonnellata e che
implica una domanda: perché, quando e dove tanto odio da massacrare con 17 colpi il suo pulcino
di bimbo? Fino a che la risposta restasse ignota , anche in questo caso mancherebbe il movente .
Non giudico, registro soltanto.Nello smontare tutti gli indizi contro l’indagata e scarcerandola, il
Tribunale del Riesame ha evocato con tanto di nome e cognome due persone sospettate dalla stessa
mamma, le quali peraltro non avevano ricevuto nemmeno uno straccio di avviso di garanzia, nulla
di nulla, zero sottozero a loro carico, almeno fino a indizio e prova contrari.
Il solo Pubblico Ministero era in pratica la mamma, con un paradosso giudiziario da mettere la
pelle d’oca.La mamma, indiziata di omicidio e arrestata, ha potuto ovviamente rivendicare con ogni
mezzo la sua innocenza e ritornare libera a casa.Al contrario i presunti sospettati, non indiziati né
indagati ma identificati e notificati di fronte all’opinione pubblica, si vedono come imprigionati in
casa senza difesa: nei loro panni, chiederei subito i danni allo Stato, per risarcimento di giustizia e
di garanzie.(La vita è piena di momenti senza alibi).
Messo agli atti, un latente sospetto ha di fatto revocato a queste due persone il diritto alla privacy e
ha procurato loro il dovere di trasformarsi volenti o nolenti in pubblici fantasmi del delitto. Così, a
Cogne, circolano oggi un’indagata dagli “indizi insufficienti” e due fantasmi dagli “alibi non
convincenti”.
Soltanto il povero, piccolo Samuele sa.

GIOVEDI’ 11

Nordest

Pierluigi Angeli, presidente della federazione trentina delle cooperative, 140 mila
soci:”L’Autobrennero ha messo il Trentino al centro dell’Europa; oggi quello che ci serve è
collegarci velocemente anche con il Veneto e con la Lombardia”. (dal quotidiano Alto Adige).
A chi lo dice…

VENERDI’ 12

Animali

Giorgio Celli, etologo:”Non fare agli animali ciò che non vorresti fosse fatto a te”. E’ quotidiana
civiltà, questa.

SABATO 13

La citazione

Sabino Acquaviva da “La democrazia impossibile”, editore Marsilio, 2002.
“Forse è venuto il momento di pensare politicamente senza limitarsi alla tutela dei diritti e del
benessere economico. Bisogna cercare di evitare, siamo in tempo, che alla politica si applichi la
metafora di quel famoso filosofo – Soren Kierkegaard (1813-1855, danese, ndr) – che spesso cito
quando affronto questi argomenti:”Ormai la nave è in mano al cuoco di bordo e ciò che egli
trasmette dal megafono del comandante non è più la rotta da seguire ma la lista di quel che potremo
mangiare domani”. Cioè le lotte fra destra e sinistra, fra i partiti, si riducono in gran parte a
semplice apparenza, appunto al problema della spartizione della torta. Purtroppo, salvo eccezioni, la
lotta politica è fra gruppi, clan di amici o familiari, bande…L’abisso che separa i governanti dai
governati è così grande che l’attiva partecipazione dei cittadini agli affari del governo è vanificata.”