2002 agosto 18 Donne. Gurindha Chadha

2002 agosto 18

DOMENICA 11

Donne

Gurindha Chadha, regista indiana:”In fondo i genitori, nella vita come nel mio film, vogliono
soprattutto la felicità dei figli.” (da “Repubblica”)
Alek Wek, 24 anni, profuga dal Sudan in guerra, oggi top model a Londra:”Sono felice della mia
vita e disperata per quella degli altri.Io voglio il mio futuro, ma voglio che l’abbiano anche loro.”
(dallo “Specchio”)
Karen Blixen, scrittrice danese,1885-1962:”Il capitano e la signora si trovarono improvvisamente
vicini in un angolo e si scambiarono quel lungo, lungo bacio per il quale non avevano mai trovato
tempo durante il segreto titubante amore della loro gioventù.” (dal racconto “Il pranzo di Babette”)
Coco Chanel, stilista francese,1883-1971:”Tagliatemi la testa e vedrete ancora il corpo di una
adolescente.” (da “Panorama”)
Pietro Citati, scrittore:”Penelope è un personaggio femminile di grande intensità. Si ha
l’impressione che Penelope abbia una dignità superiore a quella di Ulisse. Che sia lei la vera eroina
dell’Odissea di Omero.”
Elio Vittorini, scrittore, 1908-1966:” Maria Josè era l’uomo di famiglia Savoia.”

LUNEDI’ 12

Ragazzi

Tutti guardano la tv, i ragazzi la guardano di più. Secondo la ricerca della sociologa Marina
D’Amato i personaggi televisivi per ragazzi sono oggi duemila, contro i soli cento di cinquant’anni
fa.
Fino agli anni ’70, si susseguirono Braccio di ferro e Topo gigio, Rin tin tin e Calimero. Adesso,
Puffi e Pokemon, Star Trek e i Simpson, anche se questi ultimi divertono soprattutto gli adulti
prendendo in giro l’uomo medio americano: non per nulla negli Stati Uniti occupano da tempo
immemorabile la prima serata in tv.
Siccome è di produzione americana o giapponese quasi il 90 per cento dei personaggi per ragazzi di
mezzo mondo, i pedagoghi temono un divertimento sempre in scatola, uguale per tutti, con tanto di
fantasia in offerta speciale. Sarà, ma da Batman ad Asterix, da Fonzie a Baywatch, mi sembrano
timori di gran lusso, da leccarsi i baffi.
Forse non dovremmo “farsi infartare” per questo, direbbe il pestifero ragazzino dei Simpson. Forse,
ogni tanto servirebbe farsi raccontare dai nonni vivi e vegeti quali fossero i loro passatempi di
massa negli anni ’30.
Dalla nascita ai 6 anni, i maschi erano Prebalilla, dai 6 agli 8 Figli della Lupa educati solo da
dirigenti donne,dagli 8 ai 14 Balilla, dai 14 ai 18 Avanguardisti. A Venezia si contavano anche i
Balilla marinaretti , segnalatori nocchieri. E le femmine dalla nascita ai 14 anni erano Piccole
italiane.

In totale, per il Duce costituivano un’audience di sette milioni di “militi”inquadrati dai 6 ai 21 anni,
i quali avevano a disposizione non il telecomando ma un solo comandamento: “Credere,
ubbidire,combattere”.
L’”omologazione” di Braccio di Ferro o di Pokemon è roba da ridere. E ai Figli della Lupa era
tassativamente vietato fare zapping con il Duce.

MARTEDI’ 13

Corea

La casa automobilistica coreana , sponsor dei recenti mondiali di calcio, produce il doppio dei
veicoli prodotti dall’Italia mentre la Nazionale coreana ha eliminato la nostra. Con quest’ultimo
sfottò in più, la Hyundai ha lanciato in Francia una campagna pubblicitaria dallo slogan:”Qui aurait
cru qu’un jour le coréens seraient plus forts que les italiens?”, chi l’avrebbe detto che un giorno i
coreani sarebbero stati più forti degli italiani?
Anche se, ovviamente, questa pubblicità non verrà mai usata in Italia, ho adottato nel mio piccolo
una ritorsione patriottica: mai nella vita un’auto coreana entrerà nel mio garage. (Anche perché non
vorrei trovare nel bagagliaio un arbitro dimenticato chissà come dallo scorso giugno).

MERCOLEDI’ 14

Praga

Il fiume Moldava porta in queste ore 5.000 metri cubi di acqua violenta al secondo; di solito 150, e
allora cammina discreto, elegante come Praga. Poco più di un secolo dopo quella di Padova (1222),
Praga aveva la prima università dell’Europa centrale e ,nonostante la preponderante cultura tedesca,
si gemellava con Parigi.
Ha tanti ponti questa pensierosa città. Forse, la sua anima si realizza proprio nell’architettura del
ponte, fra tante tormentate sponde.
Prima dell’occupazione nazista, viveva in una democrazia di tipo europeo. Dopo il colpo di stato
comunista del 1948, ha avuto a lungo per confine e caserma “la punta più occidentale del territorio
sovietico in Europa”.
Una notte d’inverno, sarà stata l’una, ho camminato a lungo sul ponte Carlo di Praga, tra sculture
curiose di guardare anche i silenzi. Nevicava un sacco verso la città vecchia, che mi sembrò tale e
quale una pagina di letteratura.
Un amico non si perdonava di aver dimenticato in albergo il piccolo registratore portato dall’Italia
con le note di “Moldava” del compositore boemo Smetana, che avrebbe voluto ascoltare proprio là,
come dal vivo. Ma in fondo lo scrittore Kafka racconta che, per incontrare tutta la profondità e
l’imperfezione del mondo, basta aprire una finestra di casa sulla notte e saper aspettare,senza
fiatare.
Da secoli quel ponte è anche una finestra sulla nostra Europa intesa come spazio di civiltà e di
senso, di portenti e di comuni sventure . L’alluvione di Praga è l’alluvione di Firenze, di
Venezia:tutte nostre,sempre.

GIOVEDI’ 15

Ferragosto

Charlie Brown:”Cosa sta succedendo nel mondo?” Lucy:”Non ne ho la minima idea.”

VENERDI 16

Miti

I 25 anni dalla morte di Elvis Presley, che cambiò il rock & roll e che ha venduto un miliardo di
dischi. I 40 dalla fine di Marilyn Monroe, che resta il sogno biondo di Hollywood, la ragazza
copertina forever, per sempre.
Li chiamiamo “miti”, quasi fossero personaggi non reali, leggende, favole, mentre li conosciamo
benissimo e circolano con familiarità nell’immaginario. Non sono i grandi uomini che hanno fatto
la storia universale, gli “eroi”, ma sono eroi della malinconia.
Muoiono giovani, a 42 anni lui, a 36 anni lei. Muoiono presto e male, sfatti di successo.
Consegnano ciuffi, nudi, allusioni, bella musica, sorrisi, desideri. Comunicano storie, anche
oscurità, scandali.
Sono miti clamorosamente fisici, che si toccano come la pelle e le corde di una chitarra. Che
lasciano toccare anche i fallimenti,le cadute.
In quanto “miti” di giornata che durano all’infinito, sono meno effimeri di quanto si possa
sospettare. Con il rock e con il cinema, la replica delle illusioni non si esaurisce mai.
L’infelicità resiste perfino al successo.

SABATO 17

La citazione

Dino Risi,85 anni, regista,Leone d’oro alla carriera alla prossima Mostra del cinema di Venezia,
iniziò a girare “Il sorpasso” con Vittorio Gassman a Ferragosto di 40 anni fa. (da “Repubblica”)
“Gassman è stato per me una sorpresa perché non lo amavo, non mi piaceva, non lo sopportavo
neanche come attore di teatro terribilmente trombone.Aveva questa magnificenza fisica, questa
voce, era il monumento all’attore, e io non ho mai amato gli attori.
Il piacere dell’amicizia è nato scoprendo gli strati di questo personaggio di grande intelligenza e
umanità, e poi senso del comico che secondo me è fondamentale. E il gusto del paradosso,
dell’ironia, anche di una certa aggressività persino villana che però mi piaceva. Mi sono piaciuti
sempre i mascalzoni,se poi un mascalzone è molto intelligente allora m’innamoro di lui.
Poi è successo addirittura che Gassman si è spezzato in due, è diventato un’altra
persona,tenero,umile, e questo me lo ha fatto amare moltissimo, più di un fratello.Non ho mai
seguito una persona così come ho seguito Vittorio.
Con lui ho fatto sedici film e l’ultimo è stato uno spot pubblicitario di trenta secondi:ebbe bisogno
del gobbo (schermo contro la luce,ndr) per dire una battuta da niente.Alla fine, timidamente, mi
chiese: come sono andato? Lì è scoppiato il mio dolore per lui.
Vittorio era stato antipatico,prepotente,certe volte anche cattivo:ma quando vedi il rovescio
completo di una persona, quando è triste, sola, vulnerabile, hai di fronte a te il quadro di un uomo.”