1995 novembre 7 E il Nordest faccia l’andatura

1995 novembre 7 – E il Nordest faccia l’andatura

Dopodomani a Roma i sindaci italiani andranno da Scalfaro, Dini, Scognamiglio, Pivetti per dire che «la
riforma dello Stato comincia dai Comuni». Qualche anno fa, ma anche qualche mese!, questa adunata
avrebbe detto poco o nulla: uno dei tanti raduni, a metà tra la parata e il trucco istituzionale. L’Anci,
l’associazione che rappresenta oltre 6.000 dei Comuni italiani, non faceva eccezione all’immobilismo da
prima Repubblica. Anzi, ne fotografava fino in fondo i peggiori vizi: occupata dai partiti, spartita secondo
politica, a parole contro il centralismo ma nei fatti prona e complice. Invece di correggere o combattere
il sistema, ne rappresentava le salmerie comunali. Tra mille resistenze, anche l’Anci sta ora tentando di
cambiare, tanto che il neo-presidente la chiama «la nuova Anci». Da pochi giorni la guida Enzo Bianco,
sindaco di Catania, un amministratore in prima linea: per fare il sindaco al Nord ci vuole tenacia, per
farlo al Sud ci vuole coraggio… Il movimento dei sindaci del Nordest ha già ottenuto un risultato: se oggi
si può almeno immaginare «una nuova Anci» – orientata alla ristrutturazione dello Stato – il merito è
soprattutto loro. Non che abbiano inventato il riformismo, ma hanno funzionato da detonatore di massa.
Ieri a Padova, altra tappa del loro cammino, i sindaci del Nordest hanno reso solare una realtà: 1) le follie
della burocrazia si tengono strette l’una all’altra; 2) i rimedi sono alla portata nonostante la nube tossica
del politicume; 3) due mesi di lavoro hanno reso oramai possibile la presentazione di proposte di legge,
dal fisco agli appalti, dalle aree demaniali alla finanza locale. Su tutto ciò campeggia una verità grande
come una casa. Il centralismo costa una barca di soldi ai contribuenti: una voragine pagata in tempi morti,
inefficienza, personale, duplicazioni, ritardi che si trasformano irrimediabilmente in prezzi. Il movimento
del Nordest deve restare la spina nel fianco dell’Anci, oggi sulla finanziaria, domani sull’autonomia
impositiva, per approdare al federalismo. Il Nordest faccia l’andatura.

7 novembre 1995