1995 agosto 28 Che fastidio il fastidio di Lama…

1995 agosto 28 – Che fastidio il fastidio di Lama…

Conosciamo una cifra da anni, frutto del calcolo degli studiosi. In Italia, la nomenklatura di potere
contava un milione di persone, una classe sociale a sè via via alimentata dalla politica dei partiti, dai
sindacati, dall’economia statale e parastatale.

Un milione di persone, un numero da paese dell’Est comunista, dove non a caso il massimo della
burocratizzazione aveva dato origine al termine “nomenklatura”. Questo ceto in gran parte
parassitario ha perso di colpo centinaia di migliaia di addetti per il repentino calo di risorse, Anche
Tangentopoli, ricordava ieri il Pm di Mani Pulite Davigo, si sta esaurendo per mancanza di fondi.

La nomenklatura costa, spende, consuma, anzi si caratterizza per il gusto dello spreco. Tanto, i soldi
sono pubblici, quindi “cosa loro”: quando il partito si confonde con lo Stato, la sua nomenklatura
perde ogni senso dell’abuso. Lo stesso reato contro la pubblica amministrazione diventa
“ambientale”, cioè la normalità.

L’Italia sta pagando appunto questa cancrena senza fine. Non esiste “uno” scandalo, esistono “gli”
scandali, settore per settore, pezzo su pezzo, senza eccezioni, perché tutto si teneva assieme con
straordinaria coerenza. Era per l’appunto un sistema, un modo generalizzato di gestire lo Stato.

Da questo punto di vista, se lo scandalo degli affitti di favore dimostrasse anche mille casi di privilegio
su centomila abitazioni, paradossalmente saremmo ancora nella norma! La loro norma, beninteso.
L’indignazione è legittima, lo stupore no.

Sapete di che cosa si è stupito l’ex leader storico sindacale Luciano Lama per dieci anni segretario
della Cgil? Sentitelo, sono proprio parole sue: “Non provo imbarazzo. Mi chiedo invece se è giusto
che, con tutto quello che hanno da fare, i magistrati debbano occuparsi di queste cose”.

A noi sembra più scandaloso questo fastidio che l’assegnazione di un attico con un colpo di telefono
all’amico giusto.

Questo tipo di sinistra non è mai stata e non è fuori del sistema. Perciò perde sempre, contro chiunque:
oltre che troppo uguale, è troppo ipocrita.