1993 settembre 29 Ecco come liberarsi di Bossi

1993 settembre 29 – Ecco come liberarsi di Bossi

Tanto per cominciare, leggiamola questa Costituzione. È vero, l’articolo 5 dice senza mezzi termini
che la Repubblica è “una e indivisibile”. Ma l’articolo 1 annuncia la premessa fondamentale: “La
sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.

Come tutte le Costituzioni democratiche, anche la nostra prevede espressamente la sua modifica.
Con un’unica eccezione: la forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale.
Tutto il resto si può.

Insomma, quando si parla di attentato alla Costituzione sarebbe opportuno averla letta almeno una
volta. Il fatto è che, di fronte al fenomeno-lega, nessuno ha voglia di andare a fondo politicamente.
Molto più comodo accendere fuochi fatui attorno a Bossi.

Fino a pochi mesi fa, il cavallo di battaglia era il razzismo: quasi non se ne parla più, scomparso
nella notte dei tempi. Poi è stata la volta del fascismo, ma anche in questa occasione qualche dubbio
storico è ben presto venuto a galla.

Se il fascismo era l’esaltazione dello Stato etico, unitario, centralista, nazionalista, come poteva
essere affibbiata la stessa semplificazione alla Lega cui si imputa esattamente il contrario, cioè la
disgregazione dello Stato nazionale? Se il fascismo era per l’economia dirigista, autarchica, di
guerra, quale parentela potrebbe avere con una Lega liberalista, opulenta, accusata semmai di
egoismo sociale?

Adesso è la volta dell’attentato alla Costituzione perché Bossi – commesso viaggiatore della
protesta di massa – urla da tarantolato le due obiezioni, fiscale e federalista. Come con razzismo e
fascismo, il sistema sceglie l’isterìa nel tentativo di esorcizzare sia la data che il risultato delle
prossime elezioni politiche.

A volte in perfetta buonafede, quasi sempre per calcolo scellerato, questa Bisanzio dei partiti crede
di poter vincere con Bossi la guerra degli insulti, nella quale proprio lui è imbattibile. C’è invece
una sola strada per liberarsi di Bossi: liquidare il malgoverno che lo ha generato per contrasto.

Bossi è soltanto la miccia, non la bomba. La bomba l’ha messa la partitocrazia.