1993 ottobre 15 Un aiuto dai topi in fuga

1993 ottobre, 15 – Un aiuto dai topi in fuga

Giorgio Bocca ha dedicato un libro alla “disunità” d’Italia, ma c’è un unità che resiste benissimo a
tutte le secessioni, vere, presunte o minacciate. E’l’Unità d’Italia del crimine organizzato; non per
niente hanno battezzato “Nord-Sud” la grande operazione di ieri.
Il caso-Veneto ha sempre insegnato molto; la Riviera del Brenta aveva già permesso di capire che le
mafie sono senza fissa dimora. Vanno dove si può lucrare magari sfruttando – vedi il soggiorno
obbligato – le stesse leggi di uno Stato che affrontava il crimine del Duemila come ai primi del
Novecento.
Riguadagnare il tempo perduto sarà un’impresa di prima grandezza, che richiede il meglio
dell’investigazione. Anche perché il nemico da battere ha denaro in quantità proprio in un tipo di
società dove per denaro si è disposti a vendere madre, padre, toga, divisa, anima, tutto, con una
straordinaria coerenza tra domanda e offerta.
Nell’operazione “Nord-Sud” incontriamo un bazar di accuse che mette il ghiaccio addosso. Sentenze
pilotate, talpe a Palazzo di Giustizia, complicità ben retribuite, boss nei servizi segreti, carabinieri
dalle amicizie pericolose.
Almeno Tangentopoli appare meno torbida. Si ruba alla grande su tutto quel che capita a tiro per
alimentare o l’affarismo politico o il gigantismo partitocratico o la venalità personale.
Qui no, qui è molto peggio, una trama infinitamente più pericolosa perché fa del delitto l’industria
che mette a profitto anche pezzi di Stato. Può esistere un crimine che superi l’addolcimento di una
sentenza nei confronti di sequestratori di persona? No, non c’è.
Ancora una volta gli inquirenti hanno usato su vasta scala i pentiti, è verissimo. Ma non abbiamo altra
strada se non quella da incrociare tenacemente confessioni e riscontri. Vedi Andreotti.
In fondo, il pentitismo sia criminale che politico non è casuale. Appartiene alla fase storica tutta
speciale che l’Italia sta vivendo: quando ogni equilibrio si rompe, anche i topi in fuga servono a
segnalare vie d’uscita.