1993 maggio 20 Dal 740 alle tangenti

1993 maggio 20 – Dal 740 alle tangenti

La storia è piena di rivolte fiscali. Il Fisco può diventare il volto più odioso dello Stato, quando
scavalca la soglia dell’equità o riduce il cittadino a cavia della burocrazia. La pazienza degli italiani
è ammirevole, ma non potrà durare in eterno.
I lettori ci telefonano, ci scrivono, ci raccomandano di continuare fino all’ultimo giorno a pubblicare
istruzioni sulla denuncia dei redditi più complicata del mondo. Gli stessi commercialisti denunciano
la scandalosa caccia del Fisco a errori anche veniali. Tanto che, di fronte a moduli sempre meno
decifrabili, è cresciuta in Italia la lobby del 740; un milione di addetti che si dedicano soltanto
all’assistenza del contribuente.
Un esperto che non spara cifre a casaccio, Mario Deaglio, ha prudentemente calcolato in diecimila
miliardi all’anno il flusso di denaro illegale verso il mondo politico. Suppergiù l’equivalente della
mini-manovra fiscale che il Governo sta decretando in queste ore per non perdere il credito della Cee.
E il neo-governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio, ha spiegato con chiarezza lo sperpero
strutturale di Tangentopoli. “Rimane una differenza rilevante – sono parole sue – tra il valore delle
opere realizzate con criteri di favoritismo e corruttela e il valore di quelle che sarebbero state ottenute
attraverso una spesa effettuata secondo criteri di efficienza”.
Dio solo sa come il nostro Paese possa reggere a lungo la contraddizione tra la necessità di ulteriori
sacrifici e il quotidiano smascheramento di un sistema vissuto di rendita proprio sul denaro pubblico.
Ma una cosa sappiamo: qui le forze del cambiamento saranno attese al varco dagli italiani. La retorica
della partitocrazia è morta e sepolta: la rivoluzione più attesa riguarderà a maggior ragione i contenuti,
le leggi, i servizi. La prima vera modernizzazione dello Stato dall’Unità ad oggi.
Oggi o mai più, perché ora i poteri sono scombussolati e i gruppi di pressione hanno calato le ali.
Nella migliore delle ipotesi, svolte di questa portata capitano un paio di volte a secolo, ma abbiamo
soltanto pochi mesi per liquidare il passato e un paio d’anni per impostare il futuro.