1993 aprile 14 Segni, bloccare il ritorno dei vecchi partiti

1993 aprile 14 – Segni, bloccare il ritorno dei vecchi partiti

Abbiamo Tangentopoli e Mafiopoli. In buona parte del Sud sono la stessa cosa, nel nome del Grande
Malaffare: l’appalto pubblico ne appresenta la cattedrale.
Cosa Nostra non è il ramo criminale della politica; usa anche la politica per rafforzare il potere suo,
dunque il fatturato suo. Poiché dispone di quantità enormi di denaro e gode di arcaiche aderenze sul
territorio. Cosa Nostra offre alla politica le due tentazioni cardinali: il finanziamento più che occulto
e i cospicui pacchetti di voti.
I costi della politica sono alti; il voto di scambio ne rappresenta il do ut des. Ciascuno difende il
proprio interesse, tutti ugualmente inconfessabili.
Rispetto alla moralizzazione della politica, i sistemi elettorali avrebbero di per sé scarsa o nulla
attinenza. Neutri, li definì a questo proposito Leopoldo Elia, ex presidente della Corte Costituzionale.
Sennonché, nell’Italia di oggi, quella neutralità sbiadisce. L’abuso del sistema proporzionale ha infatti
spartito aritmeticamente anche l’aria che respiriamo, non creando ma favorendo sia Tangentopoli che
Mafiopoli.
La miscela di: a) esasperazione di partito b) assenza di alternativa, ha esaltato la conquista dello Stato
da parte dei tre poteri forti. La criminalità organizzata, la partitocrazia bloccata, l’economia illegale.
In un Paese con la testa sul collo non si dovrebbe combattere guerre di religione per il proporzionale
o l’uninominale. Si sceglie il sistema necessario in un certo momento storico. Nient’altro.
Le ragioni del No e del Si vanno tutte rispettate: ma le ragioni non le distorsioni. Come quella che
attribuisce all’uninominale il favore della mafia! Nel senso che collegi elettorali più piccoli
consentirebbero domani un controllo ideale da parte di Cosa Nostra.
Sono possibili molte obiezioni. Riducendo l’area si tagliano i costi con tutto ciò che ne consegue. La
forte personalizzazione del voto rigenera ovunque le classi dirigenti. Ci si mimetizza molto meglio
dentro una lista su un’ampia area che in un faccia a faccia su un collegio ristretto.
Vogliamo tuttavia tralasciare le ragioni per proporre un solo quesito. E’ mai possibile che un
argomento di questo genere venga tirato in ballo quando la degenerazione del sistema proporzionale,
in vigore da 45 anni, mette a nudo proprio il voto di scambio, il controllo del consenso, la politica
orrendamente cliente del crimine?
Ma, forse, le Procure di Palermo, Napoli e Reggio sono uninominali! Covi di Sì