1992 luglio 19 Il primo che dirà: “È vero”

1992 luglio 1 – Il primo che dirà “E’ vero”…

“Disponiamo di fatti, non di teoremi. E noi andremo fino in fondo”. A prometterlo è il giudice Carlo
Nordio in un’intervista al nostro giornale.
Senza mitizzare nessuno né tantomeno evocare la “repubblica dei giudici” o, meno che meno, un
qualche esiziale “tribunale dei mass media”, abbiamo riposto fin dall’inizio molta fiducia nei
magistrati. Ma fa sempre piacere sentirsi rassicurati nella fase più acuta dell’impazzimento del
sistema.
Anche perché le inchieste hanno ora acquisito l’adesione, istituzionalmente naturale ma tutt’altro
che scontata, del ministro di Grazia e Giustizia, Claudio Martelli, da mesi e anni impegnato in una
dura polemica su alcune prerogative dell’ordine giudiziario. In bocca sua certi giudizi valgono il
triplo; per il ruolo politico che riveste; per essersi fatto paladino delle garanzie degli inquisiti; per
appartenere a un partito, il Psi, la cui dirigenza si sta esercitando nel lanciare sospetti e allusioni sui
giudici.
Meno male; il socialista Martelli ha abbandonato Craxi nella sua difesa dell’esistente. “L’inchiesta
di Di Pietro – ha detto – è salutare. Con la tangente c’è un vero e proprio sequestro della
democrazia, la distruzione della vita politica”. Certo, i guasti sono anche altri, ma il più grave
riguarda proprio l’abc di una società libera.
L’interrogatorio di un calibro economico quale Ligresti e, sempre nelle ultimissime ore, dell’ex
amministratore della Cogefar del gruppo Fiat, Enzo Papi, dimostra che – quando passavano di mano
– le aziende si portavano dietro le relative tangenti! Nemmeno al momento dei cambi di proprietà si
poteva interrompere il flusso illegale. Il sistema è tanto sistema da andare in dote, con relativi
fatturati e parentela politica.
Fanno parte del complotto dei giudici milanesi o veneti anche i Ligresti, gli Agosini, i Mongini, i
Prada, ora i Papi, gli innumerevoli testi che hanno denudato la corruzione di massa tra i partiti di
massa con relative quote di scorta? No beninteso. Hanno soltanto confermato l’evidenza.
Per uscirne, non c’è verso; abbiamo ora bisogno di un leader politico che rompa l’omertà di vertice.
Il primo partito che si metterà in piazza con tutti i conti, quelli veri, occulti e illegali, a costo di
pagare, questo partito o questi partiti daranno il segno della ripresa nazionale.
Le manette favoriscono il miracolo?