1988 agosto 22 Lo stato non ha nulla da farsi perdonare

1988 agosto 22 – Lo Stato non ha nulla da farsi perdonare

Non erano previste visite ufficiali nemmeno a Bolzano, ma Cossiga non è mai un privato cittadino:
anche se fa il turista, in veste più che riservata, è sempre il Presidente Cossiga, Capo dello Stato,
simbolo dell’istituzione repubblicana. La sua rinuncia alla già programmata vacanza di dieci giorni in
Alto Adige, fra l’altro a Merano mica al Brennero, ha perciò finito con il dire molte più cose di quante
non abbia detto la pur rispettabile spiegazione di sabato sera.
Per discrezione personale e finezza costituzionale, mai la presenza di Cossiga sarebbe potuta
assomigliare a una provocazione. Semmai esattamente il contrario in un momento in cui non soltanto
gli italiani dell’Alto Adige ma gli stessi cittadini italiani di lingua tedesca hanno bisogno di capire con
estrema chiarezza che le bande di terroristi sudtirolesi, nazisti e pangermanisti rappresentano oggi un
problema di solo ordine pubblico, prive oramai di ogni capacità di intimidazione o di allusione politica.
Evitando la vacanza a Merano, Cossiga si è preoccupato del «disagio» dei turisti, dell’«ulteriore
impegno» delle forze dell’ordine, dell’«occasione» offerta ai terroristi proprio quando, approvando le
137 norme del pacchetto, il nostro Parlamento ha varato una legislazione che pone questa provincia al
livello più alto di autonomia in Italia e fra i più alti di tutela culturale in Europa. No, lo Stato che
Cossiga rappresenta, non ha più nulla da farsi perdonare e nulla che raccomandi ulteriori delicatezze.
Noi sogniamo da sempre una grande Europa senza frontiere, ma non può esistere un solo metro
quadrato di questa Repubblica dove sia prudente che il suo Presidente non si faccia vedere in
circolazione.
agosto 1988