1986 giugno 9 Mondiali Messico 86. Il pareggio ci accontenta

1986 giugno 9 – Il pareggio ci accontenta

In un’intervista registrata all’argentino Brown si ascolta: “Negli ultimi venti minuti Scirea continuava
a ripetermi in spagnolo: non venite avanti, restate indietro. Figi di puttana, il pareggio ci accontenta”.
Con questa pezza d’appoggio un po’ di gazzettieri nostrani e di Buenos Aires, hanno scoperto che
Italia- Argentina era la sceneggiatura di un pareggio annunciato. Ommettono di spiegare perché
Altobelli non ha calciato il rigore fuori o molle o centrale; perché Conti ha scosso il palo interno
perdendo poi i nervi con Bearzot, perché Maradona ha fatto gol soltanto con una prodezza, perché
Bergomi ha preso a squalifica, perché il medico ha curato alla fine ematomi e lacerazioni.
Il fatto è che i raschiatori di pattumiere e di scoop a buon mercato, non sanno che cosa sia una partita
vissuta, fingono di ignorare che si combatte in campo una guerra psicologica fatta anche di insulti,
sfottò, ammiccamenti, allusioni, minacce, bestemmie. A registrare le sue prime apparizioni in serie
A, Gigi Agnolin sarebbe stato ritirato in fretta dalla circolazione del turpiloquio. E per mandare in
bestia il suo stopper, un piccolo grande centravanti degli anni ’50, Benito Lorenzi detto Veleno, gli
mormorava in area di rigore alcune ipotesi non propriamente casalinghe sulle attitudini della moglie.
Chi sfrutta a freddo cose dette a caldo è quasi sempre più spregevole degli autentici bari. Ciò che si
urla con sudore appartiene alla privacy; sarebbe come usare le parole dette mentre si fa all’amore.
Gaetano Scirea, lombardo di pochissime e sincere parole, è cresciuto di molto nella mia stima. Con
addosso quella fottutissima paura di perdere, il fine giustificava i mezzi; tanto i moralisti sono gli
stessi che, di fronte all’ingenuità, avrebbero rimproverato semmai la mancanza di cinismo.
Com’è patriottico quel “figli di puttana!”