1986 giugno 23 Mondiali Messico 86. Fotogrammi di partite

1986 giugno 23 – Mondiali Messico [Fotogrammi di partite]

E’ il Mondiale delle partite enormi. Gli fosse piaciuto il football, Ungaretti avrebbe cantato da
qualche tribuna un secondo “Mi illumino d’immenso”. Partite-romanzo, ma di quei romanzi alla
russa, Tolstoj, Pasternak; storie alla Elsa Morante, mica i raccontini all’italiana che hanno il
problema di riempire in qualche modo le cento paginette che separano la prefazione dall’indice.
Pensate a Urss-Belgio, a Spagna-Danimarca, a Francia-Brasile. In genere la cronaca spicciola non
interessa più; la gente vuole i commenti, le interviste, le polemiche. Partite come queste restaurano
invece la dignità della cronaca in sé, si nobilitano nel racconto, sublimano il fotogramma. E ogni
spezzone potrebbe vivere staccato, perchè basta da solo a divertire o a emozionare. Ogni centimetro
quadrato della Cappella Sistina non meriterebbe una cornice a sé? Francia-Brasile ha battuto ogni
record. Perfino nella follia tecnica! Faccio tre nomi: Zico, Socrates, Platini. Sul mercato un valore
di trenta miliardi; l’Oscar della regia d’attacco; il meglio che sia stato visto negli ultimi anni in Italia
e nel mondo, gente sovrana, reduce da mille avventure, abituata a vincere, in confidenza con ogni
atmosfera, anzi ispirata dalle grandi platee.

Eppure, pallone docile tra le mani, poggiato sulla distanza ideale degli undici metri di un calcio
di rigore, i magnifici tre sono sembrati delle scamorze qualunque. Zico ha buttato via il Mundial
con una esecuzione da scapoli e ammogliati; Socrates l’ha imitato e Platini in vita sua non ha mai
fatto una figura del genere, che valeva quanto il harakiri di Zico. Allora, se perfino la classe si piega
al tumulto della partita, significa che il calcio è straordinario, perchè nulla si dà per scontato e
perchè anche i miti sono esposti alla feroce verifica dell’attimo. Come succede nei grandi romanzi.