1983 Marzo 2 Tullio Campagnolo a un mese dalla scomparsa

1983 Marzo 2 – Tullio Campagnolo a un mese dalla scomparsa

Un mese fa all’ospedale di Monselice moriva Tullio Campagnolo, 82 anni spesi bene.

Era il padre del cambio, quindi del ciclismo moderno ,e su quella prima intuizione arrovellata di
tornio e dita nel retrobottega di un negozio di ferramenta aveva costruito un’azienda geniale: 133
brevetti, il 70% della produzione esportata in cento Paesi.

Anche se nel 1975 a Detroit gli conferirono il “ Design and Applications Award” per le ricerche sul
magnesio, non è il mero prestigio tecnologico che affida Campagnolo alla memoria del tempo,
bensì la fusione tipicamente veneta dell’uomo con il suo prodotto.

Lo sport è stato per lui il laboratorio di una efficienza mai allentata, dove il campione era cliente e
sperimentatore, pubblicitario e atleta da seguire con amicizia. Nelle invenzioni di Campagnolo c’è
sempre il gusto concreto, contadino, umile, di dar sale alla vita e, possibilmente, di mitigarne la
fatica, questo grigio invisibile biblico destino che ci separa dal paradiso in terra.

Tullio Campagnolo ha fatto del lavoro un’industria di servizio umano e ha testimoni: Alfredo
Binda, Gino Bartali e Eddy Mercks, il meglio del ciclismo di tutti i tempi, hanno scritto per noi
come il Vecchio viveva lo sport. Un piccolo saggio sul plusvalore senza sfruttati.