1983 Gennaio 2 Ardiles, la mano tesa contro il tabù della guerra

1983 Gennaio 2 – Ardiles, la mano tessa contro il tabù della guerra

Osvaldo Ardiles, centrocampista della nazionale argentina, è tornato al Tottenham dopo un periodo
di nove mesi durante i quali ha giocato nel Paris Saint Germain. Ardiles si è detto certo che i tifosi
inglesi non lo osteggeranno per aver dichiarato “ non giocherò più in Inghilterra” all’epoca della
guerra per il possesso delle Maldive. In quella guerra Ardiles perse un fratello aviatore.

L’argentino Ardiles che torna a giocare con gli inglesi è la mano tesa per lo scambio di un segno di
pace. Il 1983 prende su di sé un simbolo buono ratificando la tradizione dello sport quale strumento
di coesione in mezzo a tante frontiere chiuse. Lo sport ha il pregio di una diplomazia senza
credenziali, affidata a una utopia: che si possa vivere insieme a dispetto delle ogive e contro esse.
Dal ping-pong che sgelò Usa e Cina fino al ritorno di Ardiles in Inghilterra, si assiste di tanto in
tanto al prevalere delle cose semplici, degli sguardi senza trave e pagliuzza.

Certo, un mondo corazzato offre scarsi pertugi alle buone intenzioni, ma è sicuro che spesso lo sport
funziona meglio di cento Kissinger d’epoca. In questo senso sa essere un valore rivoluzionario, che
lima qualche spigolo alle durezze planetarie. Lo sport riesce in ciò perché possiede una sorta di
purezza in spirito, si dà senza chiedere passaporto.

All’inizio dell’anno, la mozione degli affetti come il rischio della ritualità, il sospetto che solo di
parole si tratti, una fuga in avanti per trovare la rassegnata scappatoia a insondabili problemi che
angosciano e schiacciano l’uomo. Ardiles non ha parlato; ha agito, uccidendo nel cuore il tabù della
guerra.

L’Annunciazione del 1983 ha le braccia aperte