1982 febbraio 1 È morto ieri a Padova Danilo Perli, popolare figura del calcio veneto

1982 febbraio 1- É morto ieri a Padova Danilo Perli popolare figura del calcio
veneto

PADOVA – É morto Danilo Perli. Avrebbe compiuto 58 anni il 1. settembre prossimo.
Con lui scompare un personaggio del nostro calcio. Era cresciuto al Padova negli anni
post-guerra senza peraltro arrivare alla prima squadra e, smesse le scarpe bullonate,
cominciò ad allenare.
Il suo modello era Nereo Rocco e da Rocco imparò a conoscere i segreti dello
spogliatoio. Segreti che sono diventati scuola quando Danilo Perli ha intrapreso la
carriera di allenatore. Nel Veneto ha girato un po’ dappertutto arrivando anche nel
Venezia e fu proprio lì che Perli fece sfoggio della sua personalità. Che era, soprattutto,
amore per il calcio.
Fu il vero animatore della Lendinarese; negli anni ’60 portò il Giorgione di Castelfranco
alla serie D; aveva allenato anche il Dolo. Quest’anno, chiamato dal neo-presidente
Renato Vudafieri, era ritornato al Giorgione quale Dt in coppia con Franco Faleschini.
Aveva avuto anche un’esperienza abruzzese a L’Aquila, quindi era tornato tra noi dove
ha vissuto, con la dignità degli uomini forti, gli ultimi giorni della sua vita. Con la
scomparsa di Danilo Perli, il mondo calcistico veneto perde un amico, di antica tempra.

Rocco lo chiamava «il rosso». Danilo Perli ha attraversato il calcio veneto come se
andasse sempre a conquistare la prima panchina della sua vita.
Al calcio non fece mai l’abitudine. Venti anni fa o soltanto tre mesi or sono, Perli
appariva immutabile dentro la sua passione paesana, l’esperienza maturata sul campo,
l’ambizione di andare in panchina, spaccare il mondo e vincere.
Era un personaggio onesto perché sincero: credeva più al carattere che agli schemi; lo
ricordano ovunque come un allenatore che al calcio dava più di quanto ne ricavasse. Fu
polemico, garibaldino, mai battuto nemmeno dal male. Detestava i giocatori molli, perché
non figli suoi.
Noi ricordiamo «il rosso» per il suo sanguigno generoso modo di vivere il calcio.