1980 agosto 13 Delitti e pene
1980 agosto 13 – Delitti e pene
Povero Vicenza! Va in B nonostante i gol del centavanti della naziobale. Possiede con
Rossi  il  giocatore  più  quotato  sul  mercato  e  glielo  squalificano.  S’imbatte  in  un
allenatore  dalle  dimissioni  facilissime  come  Orrico.  E  ora  si  vede  porre  sotto
sequestro  il  passato,  le  cose  più  belle,  l’unico  oro  che  non  aveva  preso  macchia.
Povero Vicenza, che brutti anni.
Diceva  un  grande  poeta  spagnolo  morto  di  prigione  che  i  «pensieri»,  quelli  no,
nessuna polizia glieli poteva reprimere, lui se li teneva dentro, segreti, imprendibili.
Anche i «trofei», le effimere glorie dello sport noi pensavamo fossero al riparo dai
pignoramenti, come i pensieri del poeta. Davamo loro un valore di memoria, non di
grammi d’oro da mandare all’asta.
Ci siamo sbagliati, la macchina della giustizia non distingue tra trofei e patrimonio.
Pignora, pignora anche i gol di Luis Vinicio e quelli di Paolo Rossi, ricordi ridotti a
beni mobili di stima certa.
Sicuramente, tribunale e finanza hanno fatto a Vicenza quanto previsto dalle leggi.
Ma che leggi sono mai queste di questa Italia ex culla del diritto dove da una parte c’è
il pretore che ritiene non dovuta l’IVA alle società sportive e dall’altra c’è il tribunale
di  opposto  avviso?  Dove  il  Potere  sportivo  raccomanda  alle  società  di  non  pagare
l’IVA  perché  confida  nella  Legge  Evangelisti  sullo  status  giuridico  dello  sport
italiano e dove le società continuano a pagare?
I trofei pignorati a Vicenza, quando quasi tutta questa dimissionaria Italia è al mare,
sembrano  arrivare  da  un  manuale  dei  delitti  e  delle  pene  distante  anni  luce
dall’impunità dei tanti immani delinquenti della nostra democrazia.
Uno scampolo di certezza del diritto nella Repubblica di Latitanza.