1978 giugno 26 Argentina Mundial

1978 giugno 26 – Argentina Mundial!

Argentina-Olanda 3-1
(Dopo i tempi supplementari)
MARCATORI: 37′ Kempes, 81′ Nanninga. Supplementari: 14′ Kempes, 24′ Bertoni.
ARGENTINA: Fillol; Olguin, Galvan, Passarella, Tarantini; Ardiles (66′ Larrosa),
Gallego, Kempes; Bertoni, Luqué, Ortiz (75′ Houseman).
OLANDA: Jongbloed; Jansen (72′ Suurbier), Krol, Brandts, Poortvliet; Haan,
Neeskens, W. van de Kerkhof; R. van de Kerkhof, Rep (57′ Nanninga), Rensenbrink.
ARBITRO: Sergio Gonella (Italia)
NOTE: cielo parzialmente nuvoloso, terreno buono; spettatori 80.000. La partita è
cominciata con dieci minuti di ritardo a causa di una protesta degli argentini per una
fasciatura rigida alla mano destra di René van de Kerkhof. Calci d’angolo 6-6.
Ammoniti: Krol, Ardiles, Larrosa e Poortvliet.

BUENOS AIRES – Con Kempes al posto di Rep o di Resenbrink, avrebbe
passeggiato l’Olanda. Ma l’Argentina con Haan-Neeskens a centrocampo non avrebbe
mai perduto. Uso questo paradosso per mettere meglio a fuoco le cose che hanno
determinato una finalissima di straordinaria qualità agonistica e, a tratti, anche
tecnicamente esemplare, nonostante le fasce laterali del campo fossero assai
sdrucciole.
Nel primo tempo, l’Olanda non ha segnato perché il portiere Fillol è di rara agilità,
mentre l’Argentina è andata in gol perché possiede un campione quale Kempes,
attaccante all’europea, che sa tutto del calcio, sommando l’esperienza accumulata in
Argentina, Germania e ora in Spagna. L’Olanda patisce in misura perfino intollerabile
il contropiede, al quale è psicologicamente prima che tatticamente refrattaria. È il
contropiede che l’ha battuta, più o meno su tutti e tre i gol.
La sua rete l’Olanda se l’è invece costruita con un eccellente cross e il testa-gol di
Nanninga alla fine di una matassa di gioco, di una pressione certe volte da incantare,
con il miglior centrocampo che abbia visto in funzione dai tempi del grande Brasile di
tanti anni fa. All’Olanda è mancato al momento decisivo soltanto il surplus delle
punte, soprattutto Rep e Resenbrink, il primo fuori fase, il secondo messo in crisi dai
toni aspri della partita.
Questa finale non ha mai proposto un calcio nemmeno un attimo decontratto. Sempre
spremuto, dove tutto era difficile perché nemmeno una pedata passava liscia tra tackle
e contatti sempre al limite che, ad un certo punto, devono aver affascinato lo stesso
arbitro Gonella, sempre più restio ad interrompere il gioco e invece portato soltanto a
fare lo sceriffo, il garante di confronti da atleti sodi, senza paura.
Nei supplementari ho visto gente piegata in due dallo stress e dalla fatica. E la vittoria
dell’Argentina, dopo il palo dell’Olanda al 90′, si è fatta allora persino esagerata,
aiutata in zona-gol dagli spazi rischiatutto degli olandesi. Dell’Argentina ricorderemo
la carica fanatica, degli olandesi quello sciamare insieme come api, con un gioco
sempre alternato da destra a sinistra per far perdere posizione all’avversario. L’Olanda
ha avuto più palle-gol dell’Argentina e le palle-gol della partita sono state molte.
L’ultimo dei trentotto match è stato il migliore. Peccato che ci sia alla fine una
squadra sconfitta. Tecnicamente parlando, avremmo preferito un pareggio.

BUENOS AIRES – Entusiasmo alle stelle allo stadio River Plate all’ingresso in campo
di Argentina e Olanda. La finalissima dei mondiali comincia però con sette minuti di
ritardo perché il capitano argentino Passarella richiama l’attenzione dell’arbitro

Gonella sulla fasciatura rigida che René van de Kerkhof porta sul braccio sinistro. La
partita si avvia in un clima rovente.
La prima azione vera è dell’Olanda al 7′: Haan batte una punizione sulla fascia sinistra
e il perfetto stacco di testa di Rensenbrink sfiora il palo destro di Fillol. La risposta
argentina arriva al 9′: passaggio preciso di Kempes a Bertoni e tiro, deviato da un
difensore, che costringe Jongbloed ad un affettuoso intervento per evitare il calcio
d’angolo.
Al 25′ altra occasione per l’Argentina: uno spiovente di Olguin dalla destra è ripreso
da Ortiz che da posizione favorevole a pochi metri dalla porta manda alto. Il pericolo
scampato dà la carica agli olandesi che sfiorano il gol al 27′. Galvan e Passarella
pasticciano su un cross dalla destra e il tiro al volo di Rep viene deviato con abilità da
Fillol in angolo. Alla mezz’ora buona occasione per gli argentini: Galvan scatta sul
filo del fuorigioco, passa a Bertoni il cui tiro si perde di poco alla destra della porta di
Jongbloed.
L’Argentina attacca in massa, ma l’Olanda cerca di sfruttare il contropiede. Al 36′ su
un preciso colpo di testa di Passarella su centro di Ortiz, Jongbloed si salva in angolo.
Il gol è però nell’aria e l’Argentina lo raggiunge al 37′. Luqué fa filtrare il pallone per
Kempes che, sull’uscita di Jongbloed, lo batte con un tiro non forte ma preciso che
passa quasi sotto il corpo del portiere.
Entusiasmo indescrivibile al River Plate. Gli arancione tentano di portarsi in avanti e
Gonella ammonisce al 40′ Ardiles per un un fallo su René van de Kerkhof. L’Olanda
potrebbe pareggiare al 44′: spiovente di Willy van de Kerkhof, correzione di testa in
area di Neeskens che libera Rensenbrink a due metri dalla porta, ma la sua
conclusione a botta sicura viene brillantemente respinta d’istinto da Fillol che salva il
risultato.
Menotti e Happel non cambiano formazione e i ventidue protagonisti della finale si
ripresentano in campo negli stessi schieramenti di partenza. la prima occasione è
dell’Olanda al 3′: azione René van de Kerkhof-Rensenbrink con conclusione violenta
di Haan deviata in angolo da Passarella.
Gli arancioni stringono i tempi, ma lasciano ampi spazi agli avversari in contropiede.
In uno di questi al 13′ sfiorano il raddoppio: Bertoni supera Krol, spiovente al centro e
Luqué da solo non riesce a deviare il pallone in porta. Happel sostituisce al 14′ Rep
con Nanninga. L’Argentina cerca di addormentare il gioco e gli europei non riescono
ad avvicinarsi alla porta di Fillol. Al 21′ anche Menotti si avvale della sua prima
sostituzione avvicendando Larrosa ad Ardiles. Al 23′ sfiora la porta olandese Kempes
nonostante sia pressato da Willy van de Kerkhof.
L’Olanda conclude di testa con Neeskens al 26′ ma Fillol para. Al 27′ Suurbier entra al
posto di Jansen. Per un atterramento di Galvan su Neeskens, Gonella fischia una
punizione, ma il tiro di Rensenbrink è bloccato dal piazzatissimo Fillol. L’Argentina
sostituisce al 30′ anche Ortiz con Houseman e un minuto dopo s’infortunano Neeskens
e Tarantini dopo uno scontro, ma in breve si riprendono e il gioco prosegue con la
stessa fisionomia: l’Argentina si difende ordinatamente e l’Olanda attacca con minore
convinzione.
Ma è solo una pausa degli olandesi che, dopo aver dato l’impressione di scoraggiarsi,
costruiscono il pareggio al 37′. L’azione parte da Rensenbrink con passaggio a
Poortvliet, apertura laterale a René van de Kerkhof che rimette al centro uno
spiovente che coglie impreparata la difesa argentina, interviene con abile scelta di
tempo Nanninga che insacca di testa e l’Olanda pareggia.

Gli argentini si innervosiscono e al 40′ c’è un fallo di Passarella su Neeskens che
rimane a terra per tre minuti. Al 45′ c’è uno scontro in area argentina tra Houseman e
Willy van de Kerkhof, ma Gonella fa proseguire il gioco.
Proprio allo scadere del tempo regolamentare l’Olanda sfiora il gol della vittoria: su
un lungo lancio proveniente dalla difesa, Rensenbrink, spostato sul lato sinistro
dell’area di rigore coglie il palo destro di Fillol e l’azione sfuma.
Si torna in campo per i supplementari dopo cinque minuti di riposo. Affiora la
stanchezza e con la stanchezza si evidenziano i falli. Gonella ammonisce nel giro di
un minuto Larrosa per proteste e Poortvliet per gioco scorretto.
L’Olanda ha perduto lo smalto che l’ha portata al pareggio e gli argentini mantengono
una certa supremazia offensiva. Al 101′ Houseman si libera bene sulla destra ma
giunto davanti a Jongbloed il suo tiro è centrale e scarsamente pericoloso.
Quasi allo scadere del primo tempo supplementare il gol che assicura all’Argentina il
titolo mondiale. Kempes vince un duello al centro ed entra in area vanamente
contrastato da due difensori. Jongbloed è pronto sul tiro ma la sua respinta rimane
davanti alla porta. Sul pallone si avventano in tre, Kempes e due difensori olandesi.
La palla finisce in rete ed il tabellone del River Plate attribuisce il gol a Kempes ma
rimane il dubbio di una conclusiva deviazione di Brandts.
Si cambia campo e gli olandesi, evidentemente frastornati, tentano stentatamente il
riorganizzarsi. Sono comunque ancora argentine le azioni più pericolose. Al 110′
Houseman conclude sull’esterno della rete una bella discesa. Al 111′ Jongbloed sventa
in angolo un tiro di Luqué che aveva conquistato la palla a metà campo e si era
presentato solo davanti al portiere.
Al 114′ la terza rete degli argentini, quella che toglie definitivamente agli olandesi la
speranza di potere ancora lottare per il titolo. Ancora Kempes conquista la palla al
centro e penetra abilmente in area in mezzo alla difesa olandese. Bertoni gli toglie
praticamente il pallone dai piedi e batte Jongbloed.
Ancora qualche minuto di sterile offensiva olandese verso la porta difesa da Fillol e
poi può esplodere l’entusiasmo degli 80.000 spettatori convenuti al River Plate per la
prima vittoria argentina in una coppa del mondo.