1973 maggio 28 Con Helenio San Siro ritorna teatro

1973 maggio 28 – Con Helenio San Siro ritorna teatro

Helenio Herrera non solo era già durato all’Inter (di Moratti) per
otto anni, e questo era già un record dei record. Ma all’Inter (di
Fraizzoli) ci ritorna, e questa è metafisica del football: si trattasse
infatti di un tecnico che non possiede quelle due iniziali, HH, come
un segno di Zorro, diremmo molto più prosaicamente: “una
minestra riscaldata”.
Helenio ha firmato il contratto con l’Inter il due maggio scorso. Le
cronache precisano che il Dc-9 proveniente da Roma aveva
toccato la pista di Milano alle 11,25. La prima dichiarazione fu:
“Niente programmi triennali o altro. Si partirà subito per vincere lo
scudetto”. Più tardi, in una chiacchierata riservata agli aficionados
aggiungeva: “Ho lavorato da professionista per la Roma, ma sono
interista, lo giuro”. Quella sera, mezza Milano si coricava con
l’aorta in bonaccia.
Un giorno chiesero a Cassius Clay: perché non è più lo spaccone
di un tempo? Clay ribattè: “Perché una volta non ero campione del
mondo: e allora dovevo dirlo io che ero grande”.
La stessa metamorfosi toccò anni fa al Mago: non era più l’uomo
dei diktat e degli slogan, proponendosi invece come il primo
allenatore dei “ritiri-famiglia”, con giocatori e mogli. In panchina,
non aveva più bisogno di urlare perché un HH silenzioso faceva
addirittura “più notizia”. Sembrava
l’H(abla)
H(abla) il chiacchierone, sostituito dall’arrivato, al quale basta il
cognome per ottenere fideiussione.
Sì, HH è cambiato. Sulla rivista degli Inter Clubs riservano molto
spazio al suo
intimismo, al piccolo Helios, coccolato sulle
ginocchia e già avviato alla ginnastica. Dai capelli gli è scomparsa
la brillantina; non calza più le orribili scarpe bianche a punta; le
sue cravatte hanno scoperto la seta. Fiora Gandolfi è passata sullo
zingaro come un tifone di buon gusto. Perciò sono in molti a
sostenere che
rude Helenio appartiene oramai
all’oleografia, che questo Helenio è troppo distante dalla fame e
troppo vicino alla borghesia.
HH conserverà per sempre le cravatte di Fiora. ma sono certo che,
dopo i mediocri anni di Roma, ritornerà almeno un po’ al primo
Cassius Clay. Senza risultati, dovrà cioè essere lui stesso, HH, a
ricordare di essere grande. Da quest’anno, San Siro ritornerà ad
essere, oltre che uno stadio, anche un teatro.

insomma morto

il vero,