1971 aprile 13 La differenza Boninsegna Rivera

1971 aprile 13 – La differenza Boninsegna – Rivera

Boninsegna. Le orecchie del “ Bobo ” sono già sparite da un pezzo sotto due larghe mazzette di
capelli; camicie kamikaze; cravatte pop. Sono lontani gli anni in cui il Giudice Barbè gli scagliava
addosso, come anatema, la squalifica di 11 giornate. Oggi, Boninsegna ha l’aria di un bulletto
perbene: impiego serio, a orario; e tempo libero piccolo-borghese, con l’hobby della moda.
L’impiego serio si chiama football, area di rigore, gol.
Domenica a Varese, ha già realizzato la “ cifra ” di Gigi Riva nello scorso campionato: 21 gol.
Come previsto e quasi permesso in una recente intervista al nostro giornale. A Varese, due pali e due
gol: un sinistro violento, dal basso verso la traversa, dopo essersi tirato fuori dal takle come un
delfino dall’ acquario; poi, tutta la zazzera e le lunghe basette a schiacciare con l’osso frontale il
pallone in terra e in rete. Ha ragione Nereo Rocco. Ha ragione quando sostiene che Boninsegna
“cerca” più di Prati il gol.
In ogni caso, questo goleador di razza sottolinea certe assurdità del calcio. Il Cagliari se ne liberò
perchè “ Riva non poteva giocare assieme ed aveva bisogno invece di una spalla più
addomesticabile ”. Scopigno condivise il prurito tattico di Riva: si, avranno tutte le ragioni tecniche
nel mondo.
Però, mi suggerì e suggerisce scetticismo. Perchè? Un Club possiede finalmente due grandi
goleador assieme e non “ può ” sfruttarli, deve cacciarne uno, sennò vanno in crisi entrambi:
possibile che un lungo lavoro tattico e psicologico non possa unirli con un’unica definitiva sutura?
L’interrogativo vale anche per la Nazionale. Credo che, sotto sotto, siano proprio fanciullesche
gelosie, fomentatori d’ambiente, amici degli amici, pettegolezzi, a partorire tali assurdità. Alla
radice, sarebbe problema risolvibile: ma, attorno alla radice, travasano veleno. Il caso di
Boninsegna diventa emblematico.