1969 marzo 27 Under 23: vittoria all’ultimo secondo

1969 marzo 27 (Il Gazzettino)

Contro l’Irlanda Nord comincia bene a Brescia la « 4 giorni » azzurra
Under 23: vittoria all’ultimo secondo
Reif risponde subito al gol irlandese e Vieri sigla il meritato successo

Una brutta partita che gli italiani avrebbero potuto vincere agevolmente giocando a un
football più rapido – Il blocco fiorentino – Reif nella ripresa

Italia-Irlanda 2-1
MARCATORI: 1. t.: 12′ Mullon, 13′ Reif; 2. t.: 45′ Vieri.
ITALIA: Superchi, Roversi, Pasetti, Esposito, Niccolai, Santarini, Gori, Vieri, Reif (Nastasio nel 2.
t.), Merlo, Chiarugi.
IRLANDA: MacKenzie, Rice, Nelson, Todd, Hunter, O’Doherty, Hamilton, Johnston, Gaston,
Mullon, Morrow.
ARBITRO: Fecher (Austria).
NOTE: terreno pesante; angoli 5-3 per l’Irlanda. Spettatori 12 mila circa per un incasso di
9.170.000. In tribuna, tutta la nazionale A, che domani partirà per Berlino. Presenti Franchi e molti
dirigenti e tecnici di società di Serie A e B.
(DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE)
Brescia, 26 marzo
Gli irlandesi cominciano subito a urlare: chiamano la palla, dettano il passaggio a voce. Lo stadio
allarga i vuoti, i nomi rimbombano. La gente prima si diverte, poi comincia a fischiare. La gente
fischia anche perché gli irlandesi, oltre a urlare, picchiano. Il terreno è fradicio, qualche chiazza di
fango: tentano di sfruttare il terreno come alibi per tackle a gambe tese come bastoni. L’arbitro
fischia, ammonisce anche, ma non espelle, perché si tratta di… un’amichevole, e un’amichevole non
va mai rovinata.

Gli italiani, soprattutto Vieri e Merlo, sono stilisti. Dai un fallo, dai un altro, cominciano a
innervosirsi, a rifiutare la stretta di mano. Ma soprattutto a tirare indietro lo stinco. Qualcuno in
tribuna osserva: « Siamo alle solite ». Ma, mettiamoci una mano sulla coscienza: qualcuno si sta
giocando lo scudetto, qualche altro è impegolato fino al collo con la retrocessione. La tribuna è
piena di presidenti, general managers, e di allenatori: se, per contrastare alla disperata un irlandese,
ci si storce una caviglia e si salta la prossima partita di campionato, va a finire che i coraggiosi si
prendono dell’imbecille invece che dell’eroe.

Anche per questa ragione, si gioca male. Uno dei rari che accettano il match per quello che dà, è
Reif: si butta dentro, dopo cinque minuti è tutto rivestito di fango, attacca senza paura. Tanto che,
finito il primo tempo, rientra nello spogliatoio e non ne esce più: il medico federale gli dà
un’occhiata; lo ritrova coperto di lividi un po’ dappertutto. Reif sussurra: « Se volete, io gioco lo
stesso ». Ma Valcareggi (fortunatamente per il Lanerossi) dice no; lo sostituisce con Nastasio, ala, e
sposta Bobo Gori al centro.

Come largamente previsto, match scadente. Non c’è legame tra i giocatori. Ossia, c’è qualche
diagonale che si cerca con una certa insistenza, come Merlo-Chiarugi-Esposito, tutti della
Fiorentina! Lo stesso presidente federale Franchi sello spogliatoio osserva: «Quei tre lì, si
passavano troppo la palla tra loro e basta ». Trattandosi di partite che valgono soprattutto come

pagelle individuali, ognuno è tentato di mettersi in vetrina, di impressionare chi sta in tribuna.
Carraro presidente del Milan ammette infatti: « Sono qui per vedere Reif ».

Fraizzoli è interessato a Vieri e al portiere Superchi. C’è tutto uno scambio di colloqui ai confini
della trattativa preliminare. L’atmosfera del match è questa. E spiega appunto un sacco di
individualismi, inutili, persino irritanti. Alcuni dirigenti, come Garonzi e Di Brino, sono tornati a
casa delusi per non aver visto, nemmeno per un tempo, Maddè. Diceva Di Brino: « Maddè è il
Suarez della provincia, come libero vale tre Santarini ».

Gli « Under 23 » italiani avrebbero potuto sfruttare la loro superiorità tattica solo che avessero
giocato un football più rapido nei lanci, anche perchè tanto Chiarugi che Reif sono forti nel
contropiede, più che nella manovra stretta. Ma Vieri e Merlo hanno fatto lo stesso gioco, sempre
stretto, in dribbling portato avanti, senza aperture che mettessero in difficoltà l’improvvisato libero
irlandese. Vieri soprattutto è stato fischiato per egotismo da un pubblico intelligente.

Perciò gli irlandesi sono riusciti ad un certo punto ad andare in vantaggio. Erano passati al 12′:
apertura sull’ala destra, cross teso, assenza colpevole di Niccolai e Santarini, il centravanti Gaston
che batte senza pensarci e colpisce in pieno il palo alla sinistra di Superchi, ribattuta e gol del rosso
Mullon sotto la traversa. Un’azione rapida senza leziosità.

I nostri Under rischiavano lo sfottò in casa. Debbono aver pensato: qui bisogna fare sul serio.
Sessanta secondi dopo era il pareggio, Bobo Gori riceve la palla sulla tre quarti-destra: scatta con la
sua morbida falcata e fa fuori un paio di irlandesi; passaggio perfetto a Reif che si è smarcato bene
in area: battuta immediata di destro, tesa, rasoterra. Questo è un bel gol, un gol lineare, moderno,
costruito tutto da Guai e concluso da Reif. Un unico neo: sullo slancio, Reif corre a braccia alzate
verso il centrocampo. Fossimo stati in lui, saremmo andati subito a stringere la mano a Gori e a
dirgli grazie. Lo ha fatto però più tardi negli spogliatoi.

Nonostante i ghirigori a centrocampo, il primo tempo è stato più onesto, tecnicamente parlando.
La ripresa ci è parsa piuttosto stracca. L’Italia ha fatto discreto forcing, sul calo di ritmo degli
irlandesi, ma si è spesso ammucchiata. Non a caso le cose migliori sono state un paio di punizioni-
bomba di Chiarugi che possiede senza dubbio tino dei più potenti sinistri d’Italia. E non a caso il
match-ball per i nostri Under è nato da una prodezza di Vieti (destro stupendo, a fil di palo), quando
l’arbitro austriaco aveva già guardato il cronometro e stava fischiando lo stop.

Giusto? Sì, vittoria giusta perchè, con tutta la buona volontà, degli irlandesi, c’è un netto stacco
tecnico tra le due scuole. Amichevole inutile? Brutta sì, inutile non ci pare. Sennò questi ragazzi
quando mai si faranno ossa internazionali?

Le pagelle degli azzurri

SUPERCHI 7 – Niente da fare sul gol: Mullon era smarcatissimo ed ha sbattuto violentemente la
palla sotto la traversa. Grande parata d’istinto all’undicesimo: Morrow aveva calciato uno shoot a
mezza altezza dal dischetto del rigore.

ROVERSI 5 – Morrow gli è scappato di brutto una volta soltanto in area, ma terzino non ci ha
convinto mai. Contro un avversarlo molto elementare forse ha preso la marcatura con sufficienza,
rimediando qualche magra puerile. Gli servirà di lezione.

PASETTI 6 – Come terzino, ha dato ragione ad.. Heriberto che lo ha lasciato ancora in squadra:
ha bevuto volentieri alcuni dribbling ma non irresistibili. Positiva in appoggio, continuo, anche se
non preciso come altre volte.

ESPOSITO 6 – Prima tempo disastroso, soprattutto, perché costretto a fare lo stopper su Mullon
che giocava molto avanzato, accanto al centravanti. Migliorato nella ripresa, appoggiando con
ordine. Nella Fiorentina comunque lo abbiamo sempre visto giocare meglio di così.

NICCOLAI 6 – Gaston… non era bello, ma grezzo duro, pressapochista, tipico centravanti
anglosassone. La stopper italiano non ha avuto difficoltà a cancellarlo. Eccetto il tiro messo sul palo
dal quale è nato il gol irlandese.

SANTARINI 6 – Scarsissima intesa con Niccolai, con il quale anzi si è incocciato un paio di

volte. Lucida quando si trattava di appoggiare la palla fuori area.

GORI 7 – Splendida la azione che ha dato la palla-gol a Reif. Nel primo tempo, nonostante il
sette sulla schiena, ha fatto la mezzala e non ha sbagliato nulla. Ha reso meno nella ripresa come
centravanti puro al posto di Reif.

VIERI 6 – Ha il grave difetto di non sapersi adattare alle circostanze tattiche, porta troppo la
palla. E’ migliorato nella ripresa dopo le raccomandazioni di Valcareggi. Come un falco sulla rete-
vittoria.

REIF 7 – E’ passato tra i calcioni come se nulla fosse. Sfondatane rapido (vedi l’ottimo gol)
anche se troppo spesso le mezzali non l’hanno visto smarcato. La sua prima « mezza » partita
azzurra è stata assai positiva.

MERLO 6 – Non si trovava molto a suo agio nel clima agonistico impostato dagli Irlandesi: ha
passato quasi tutta la serata a chiedere protezione all’arbitro. Gioco più altruistico di Vieri, ma
troppo diretto all’amico Chiarugi.

CHIARUGI 6 – Punizione tremenda per potenza. Ma dribbling troppo spesso sprecati. Al 29′

della ripresa ha messo sul portiere una palla-gol facile.

NASTASIO 5 – Chi l’ha visto?