1966 luglio La “gaffe” di Alamos

1966 luglio (Supersport)

La “gaffe” de Alamos

NEWCASTLE – Luis Alamos, giorno e notte, è braccato dalla stampa del suo paese. Tutti i
giornalisti cileni gli sono contro. Saldamente ancorati al mito-Riera. E non hanno tutti i torti: il
tecnico dell’Universidad de Chile poteva accampare qualche scusa per la partita con l’Italia, ma non
certo per la « gaffe » contro i « desperados » coreani… Nel 1962 c’era voluto proprio il Brasil
« mundial » per tagliare fuori il Cile plasmato-Riera; quattro anni dopo è bastata la più misera delle
formazioni sbarcate in Inghilterra per mettere il dito sulla piaga di Alamos e dare un fierissimo
colpo alle ambizioni dei cileni, mai sopite e dimenticate, da Santiago ad oggi…! Certo, don Luis
non aveva mai messo in preventivo la triste sera del 15 luglio; e la disperata stoccata dell’ala destra
coreana deve essergli arrivata proprio al centro del cuore, di un cuore che tifava per l’Italia anti-
Morozov, in attesa del decisivo confronto del mercoledì seguente. Tant’è vero che quando gli
avevamo parlato, a botta calda, dopo prima delusione contro gli azzurri, la sua espressione dura, più
dura di un respingente ferroviario, si era stemperata in una duttile gamma di uomo filosofo e
paziente. Liscio e placido nelle conclusioni, dava proprio l’impressione che stesse per dire, da un
momento all’altro: ma cos’è la World Cup, la fine del mondo? No! E allora? E poi si sentiva in tasca
i due punti coreani, la mente rivolta al nemico « vero », la Russia; e mentre parlava con distacco di
Italia-Cile non si accorgeva nemmeno della bandiera gialla che lo sovrastava.

« Lei ne sapeva qualcosa del calcio italiano? »
« Qualcosa »
« Quanto? »
« Avevo visto il Milan contro la Fiorentina: mi era servito per conoscere questo Rivera »
« E poi? »
« A Genova, l’Inter contro la Sampdoria: là avevo visto Corso »
« Ma cosa era andato a fare a Genova? »
« A vedere Toro »
« Toro? Ma lei non è allenatore de Cile soltanto da tre mesi? »
« Allora? In che anno ha visto tutta questa gente? »
« Nel sessantatré, mi pare »
« Per chi, signor Alamos? »
« Per l’Universidad del Chile, la mia squadra »
« Va bene…. senta, ma l’Italia, la Nazionale, l’ha vista la prima volta al Rocker Park? »
« No, all’Estadio Nacional de Santiago nella terribile partita, ricorda? »
« E come no? La ricordano tutti quella partita: dall’altra sera, è però invecchiato tutto in un

colpo… il Cile »

« …Ma l’altra sera non ha vinto l’Italia la partita »
« E chi l’ha vinta? »
« La pioggia; se piove il Cile pareggia di sicuro »
« Siamo alte solite: in Cile ha vinto il Cile, qui ha vinto la pioggia »
« No, no, anche in Cile non ha vinto il Cile… »
« Oh, bella! »
« Ha perso l’Italia, quelli che hanno fatto la formazione, capito? »

« La cosa mi interessa… »
« Hanno fatto giocare Ferrini e hanno tenuto in tribuna Sivori… quello era un delitto; Ferrini è

un giocatore piccolo così… e Sivori grande così… »

« La pioggia. Lei ha visto che nel secondo tempo, quando l’acqua non faceva più correre via la

palta, il Cile ha giocato meglio; ed era senza Tobar »

« Mi scusi, signor Alamos, ma anche lei è stato un po’ matto; contro l’Italia c’era Eyzaguirre che

era la metà di Barison e Villanueva il doppio di Perani. Perchè non ha scambiato i terzini? »

« Lo avevo pensato subito, dopo qualche minuto, quando ho visto che Eyzaguirre perdeva tutte

le palle di testa, giuro che l’ho pensato, ma poi non l’ho fatto non so perché… »

« Chi è stato il migliore del Cile? »
« Prieto è bravo; a lei piaceva di più Toro? »
« Toro? Dica lei piuttosto come ha rivisto Rivera? »
« E’ debolino »
« Allora è un’impressione generale…! »
« Forse l’età… »
« L’età? Ma sa quanti anni ha Rivera? »
« Non so esattamente: ventisette, ventotto? »
« Macché… ventitré! »
« Ventitré?! Sembra una vecchietta, a vederlo in campo: è subito stanco, ha bisogno di lunghe
pause, magari va bene di punta… ne hanno tutti parlato come un grossissimo giocatore, comunque è
fiacco, non so… anche Barison non ha giocato bene. Ma ha le due azioni del gol!; è importante
questo. Pascutti è migliore, come Corso è migliore; l’ho visto due volte, non posso sbagliare, è un
grandissimo giocatore, io lo metterei subito vicino a… Prieto… »
« Se glielo chiedeva prima, Fabbri non avrebbe detto di no… »
« Con Corso e Prieto a centrocampo, io non avrei preoccupazioni »
« Perchè ne ha? »
« Abbiamo ancora cinquanta probabilità su cento di andare nei quarti »
« Lei è convinto che il Cile possa battere la Russia? »
« Certamente: l’abbiamo eliminata nel ’62, la supereremo ancora. Non abbiamo altra scelta, mi

spiace per Morozov… »

« Va bene e della sconfitta con Fabbri, che dice? »
« Pioggia a parte, l’Italia è molto più forte che in Cile. Ma non ha ancora un grande attacco »
« I gol li segna… »
« Sì, ma la sua forza è la difesa un immenso catenaccio »
« Esagerato…! »
« Lodetti era terzino contro di noi e ha giocato da campione; il migliore della difesa: Facchetti

non mi è piaciuto motto »

« E dell’attacco? »
« Mazzola ha fatto il gol decisivo, eppure potevamo pareggiare. Ho visto Fabbri nell’intervallo

della partita, aveva una faccia stravolta, doveva avere una grande paura »

« I miei giocatori invece erano calmi, calmi. Troppo calmi forse »
« Magari un presentimento, don Luis? ».