1966 luglio 22 23 E’ morto Pelé viva Eusebio

1966 luglio 22-23

E’ morto Pelè viva Eusebio

LIVERPOOL. Eusebio Ferreira, semplicemente Eusebio per… gli amici, l’affossatore del
Brasile ex grande è uno degli argomenti a favore del colonialismo; nessun pubblico al mondo
avrebbe potuto impazzire per questo spaventoso e felpato goleador, se una nazione di uomini
testardi non si fosse aggrappata al Mozambico, opulenta terra d’Africa. Vivaio nero, vergine,
per le squadre e la nazionale di Portogallo. Nella squadra di Manuel Luz Afonso, ci sono altri
« colored »: Coluna, Duarte, Lucas, Conceicao. Ma il « dio » è lui, Eusebio. Un mito che
domina tutti, bianchi e colored, della nazionale. Eusebio è re, ma re che non governa. Questa è
forse la grande differenza che lo distingue da Pelè. Ho visitato brasiliani e portoghesi. Ho
parlato con Eusebio e Pelè. Con Feola e Afonso: la differenza sostanziale è questa: entrambi
imprimono agli altri il gioco della loro personalità tecnica, delle loro possibilità. Ma Pelè è più
« influente ». Pelè assomiglia a Omar Sivori può determinare la scelta di un uomo, la
formazione, un’impostazione tattica, una modifica in campo; Pelè e Sivori sono la coscienza
segreta di un allenatore. Eusebio no. Eusebio si limita ad essere il diamante intoccabile, raro,
di un mosaico che altre mani trattano. Quando gli ho chiesto di confermare o smentire questa

impressione, Eusebio ha piegato il testone « Si, io e Pelè siamo molto diversi, ma io non so se
lui fa la squadra. Io no di sicuro. Io non so lui… a me piace parlare di giocatori; se è di Pelè
che bisogna parlare, io parlo della sua qualità e basta ». Parliamone allora.

« Non faccia il modesto, soprattutto ora che ha… fermato Pelè: chi è più forte? ».
« Pelè è molto più forte di me. E’ difficile eguagliarlo ».
« Ne è sicuro? ».
« Sicurissimo. Lui è ” mas ” tecnico che me, tiene meglio la pelota ».
« Solo più tecnico? ».
« Pelè ha anche più visione di gioco di me, lui vede di più gli altri compagni ».
« Lei vede solo la porta avversaria? ».
« No, io non solo porta avversaria, anche compagni, ma meno di lui ».
« E lei in che cosa è più forte di Pelè? ».
« Credo il tiro, la potenza del tiro ».
« Più potente di destro o sinistro? ».
« Tutti e due sono potenti, ma con il destro ho più confidenza ».
« Quanti gol ha segnato con la nazionale? ».
« Credo ventidue ».
« Non è male. E in totale, da quando gioca come professionista nel Benfica? ».
« Più di trecento gol ».
« Non ricorda esattamente? ».
« Io noto tutti i miei gol in un quaderno che ho a casa, ma adesso non ricordo di preciso ».

« Abita a Lisbona? ».
« Si, con la moglie ».

Pronto per l’Italia

« Senta, il servizio militare è fatto, i mondiali li sta facendo, giovane è giovane… ».
« …Ho ventiquattro anni… ».
« …Già, quindi, dopo Londra, pensa di essere pronto per andare in Italia? ».
« Tutto è possibile ».
« Ne sarebbe soddisfatto? ».
« Sì, io sono contento se fanno un… buon contratto. Con i soldi che mi bastano per vivere bene

con mia moglie ».

per essere indipendente ».

del… blocco! ».

« Lei, quindi, non ha preferenze per una squadra italiana? ».
« No. Io sono un professionista: se vado in Italia, faccio i gol per guadagnare. E i soldi li voglio

« Ha mai avuto contatti diretti con qualche Società italiana? ».
« Nessuno mi ha fatto ancora vedere un contratto, anche se ho avuto dei contatti; ma sarà per via

« Lei conosce bene l’Italia? ».
« La Nazionale no, le squadre italiane sì ».
« Non ha mai visto la Nazionale? ».
« In televisione, qui… ».
« Che impressione ne ha avuta? ».
« Ma, con il Cile ha giocato non bene, e con la Russia poteva ” impatar ” dopo il gol di Cislenko.
Con la Russia io ho visto una buona squadra! Con la Corea deve aver giocato proprio male: oppure
era gli altri molto forti, ma non credo. La Russia però ha avuto più fortuna. Come il… Portogallo ».

« Quando? ».
« Contro la Bulgaria. Uno era un autogol, e uno io ho buttato dentro in porta tutti: pelota,
portiere, terzino. Il portiere aveva ritardo sul passaggio indietro del terzino e io sono entrato in
mezzo. Ma anche quello era un regalo. No? ».

« Se lo dice lei!!! ».
« Anche con l’Ungheria loro hanno giocato meglio di noi, ma noi abbiamo fatto i gol… In tutte le

occasioni ».

football ».

« Quindi lei non crede in un Portogallo da finale o almeno da semifinale?».
« E’ la prima volta che il Portogallo viene ai mondiali e viene per fare esperienza, capito? ».
« Solo esperienza? ».
« Esperienza por… ganar se possibile… ».
« Quante pedate prende in una partita “normale “? ».
« Tante. Sempre mi danno botte, ma io non sono seccato. Io li capisco, perchè le botte sono

« Quindi lei non si preoccupa degli arbitri… ».
« Per me l’arbitro comanda e basta ».
« …E quante volte, in Portogallo le hanno comandato di andarsene fuori? ».
« Solo due volte. Ma non perchè ho fatto gioco scorretto, perché ho buttato via il pallone da dove

lo aveva messo l’arbitro ».

« Lei è nervoso durante la partita? ».
« No, soltanto prima ».
« E adesso, prima dei quarti? ».
« Tranquillo ».
« Lo sa che il ” Politiken ” di Copenaghen ha scritto che lei era drogato contro l’Ungheria? ».
« Lo so, ha scritto per politica: è un giornale che attacca sempre il Portogallo: scriva che la droga

io l’ho sempre avuta… nei piedi ».

« Lo sappiamo. A cosa sta pensando in questo momento? ».
« All’Inghilterra ».
E’ del Mozambico, Eusebio, quando pensa, bisogna lasciarlo pensare. Anche se ormai non può

più pensare all’Italia…!