1966 febbraio 14 Il pareggio non basta (a Carniglia)

1966 febbraio 14 (Supersport)

Il pareggio non basta (a Carniglia)

NAPOLI – E’ destino di Luis Carniglia che tutte le domeniche non « voglia » fare un
« commentario » (come lui lo chiama) all’operato dell’arbitro, ed è destino che tutte le domeniche
« debba » farlo, tanto grande (dice lui) è un rigore negato al Bologna e tanto regolare era un gol
annullato al Bologna. E’ accaduto anche a Napoli. Ma Carniglia, che in fatto di rigori non concessi,
ha avuto più di una volta sacrosanta ragione, non poteva averne assolutamente sul gol annullato a
Nielsen al quarantaduesimo. Eppure il « commentario » c’è stato. Era inevitabile. « Era un gol
regolarissimo, non dico altro! Solo che sul due a zero, con quel Bologna che giocava stupidamente,
il Napoli non ce l’avrebbe più fatta a pareggiare! ». « Allora non è soddisfatto del pareggio sul
campo della terza grande del campionato? ». « No! Mi fa schifo! L’avrei accettato in pieno prima
della partita, adesso non mi sta più bene! »

« E quali sarebbero le ragioni? »
« A parte il gol di Nielsen che io dico regolare, il Bologna doveva vincere in ogni caso per il

gioco superiore che ha dimostrato di avere »

« Superiore a quello del Napoli? »
« Superiore a quello di tutti! Quale altra squadra in Italia avrebbe giocato tanto bene in un
campo impraticabile? Nessuna! Il fatto è che il Bologna, lo ripeto da tanto tempo, è garanzia di
spettacolo! Lo hanno visto anche i napoletani »

« E cosa hanno visto, Don Luis?»
« Hanno visto che le occasioni da gol le abbiamo avute noi, non il Napoli. Il Napoli ha fatto un
tiro in porta e ha segnato il pareggio! Un gol con mille rimpalli tra tante gambe dei miei difensori
che non ricordo nemmeno »

« Che cos’altro non ricorda? »
« Ricordo tutto purtroppo! Cioè l’occasione di Vastola: ma come ha fatto a sbagliare, come ha

fatto? Io non riuscivo più a stare in panchina, mi ha disperato. Come si fa? »

« Eppure Vastola si è buttato dentro, c’era nell’occasione del gol, ha giocato insomma, non le

pare? »

« Shhhhh….! » E gira gli occhi dall’altra parte con un misto di pena e disgusto. Ci sembra di
arguire da quell’espressione che il rientro del bravo, bistrattato Vastola sarà archiviato per sempre:
sembrava quasi che il lungo sospiro di Carniglia volesse spingerlo ancora di dov’era venuto: dalle
riserve. Digerito il gol marcato da Vastola, Don Luis riprende: « Il Napoli è una buona squadra, io
non lo nego e ha un grande pubblico che lo sostiene, però il pareggio è un’ingiustizia per il
Bologna: il comportamento dei giocatori mi ha entusiasmato, ma non il risultato! »

« A proposito di tattiche, quando aveva deciso per Vastola? »
« Avevo deciso ancora giovedì, ma avevo fatto dire all’altoparlante che giocava Fara per
imbrogliare la formazione a Pesaola! Tanto io credevo che Sivori avrebbe giocato e quindi non mi
preoccupava tanto: anche la marcatura di Sivori era predisposta così. Con Montefusco in campo e
non vera ala, ho mandato Furlanis su Sivori e Furlanis ha fatto una grande partita »

« Ha annullato Sivori, secondo lei? »
« Sivori non poteva essere in condizione piena, ma con quel Furlanis ha fatto anche troppo: io

trovo che ha giocato abbastanza bene! »

« Chi altro del Napoli le è piaciuto? »
« E’ stato molto bravo Altafini! »
« Oltretutto aveva preso una botta in testa! »
« Beh, è stato solo un graffietto al sopracciglio nello scontro con il portiere! Niente di

straordinario e di grave… »

« Avete accusato le assenza di Negri, Fogli e Pascutti? »
« Come si può non accusarle? Ma questa squadra mi ha soddisfatto lo stesso: è stato il campo
terribile a danneggiare, più del Napoli, il Bologna che giocava un calcio splendido: io stesso non
credevo che Haller e Bulgarelli potessero correre su quel terreno senza scoppiare! »

« Terreno infame, è vero, ma ha danneggiato il Napoli almeno quanto riguarda il Bologna per
Dio! » Omar Sivori non condivide quindi l’opinione di Carniglia. Subito dopo la partita, è fuggito
nella sua villa e si è messo a letto. Voleva dormire, dormire per rilassarsi e smaltire la grande fatica.
Ma prima di sparire nel rifugio ci aveva detto qualcosa. « Il Napoli è una squadra che fa gioco e
che, almeno in tutte le partite in casa è abituata a giocare su terreni ottimi, che al nord se li sognano:
il danno per noi è stato grande, non si poteva proprio fare di più »

« E lei poteva fare di più? »
« Non stavo bene, non mi sentivo in palla, le gambe erano un po’ molli, però penso che sia stato

un bene che abbia giocato »

« Nel secondo tempo, c’è sembrato che andasse molto più forte! »
« E’ vero, eravamo più organizzati e anche io avevo superato il momento critico, però il Bologna

è una squadra potente, tanto potente. »

« Più potente della Juventus? »
« Non c’è confronto! E’ molto più forte, in attacco, in difesa, come stile, come tutto insomma! »
« L’avevo detto prima! – interviene Bruno Pesaola scrollando il capo – abbiamo pareggiato
contro una squadra fortissima, la più forte che sia venuta al San Paolo! Non c’è discussione!
Abbiamo pareggiato contro questa squadra in un campo che, permettetemi, non lasciava tante
possibilità di fare gioco »

« Nel primo tempo… ? »
« All’inizio abbiamo stentato ad ambientarci, il ritmo oltretutto è stato spaventoso, ma siamo

usciti alla distanza »

« Quando ha deciso di schierare Montefusco? »
« Pochi minuti prima che cominciasse, ho rinunciato a Postiglione: Postiglione doveva fare la
mezza punta, una specie di spalla per Altafini, ma ho preferito munire il centrocampo: non volevo
che un eventuale vuoto che poi non c’è stato, fosse irreparabile. Per questo ho deciso:
Montefusco! »