1965 febbraio 18 Pianelli “Ritiro il Toro”

1965 febbraio 18

Don Lurio si, Brunnenmeier no
Pianelli: “Ritiro il Toro!”

« Ma come? Don Lurio sì e Brunnenmeier no? L’inflazione di stranieri alla televisione, in tutti
gli spettacoli buoni e cattivi, è cosa sacra, mentre portare in Italia qualche nuova stella del football è
peccato di lesa Patria? Ma noi lo facciamo per divertire il pubblico, lo facciamo perchè vogliamo
che il Torino diventi in fretta una squadra da scudetto. E lo facciamo anche perchè crediamo di
concludere un buon affare. Non butto i soldi dalla finestra: se permettono sono un industriale con la
testa sulle spalle! Ma è appunto questo fatto che dà fastidio a molta gente: il Torino può diventare la
novità dello scudetto del prossimo anno e allora tutto è buono per mettere i bastoni fra le ruote.
Cose da pazzi! Apro il televisore e mi sorbisco per due ore Don Lurio: dovrei andare allo stadio per
non vedere il giocatore che ho già acquistato regolarmente solo perchè è straniero? Ma io chiudo
tutto e sbatto la porta in faccia alle leggi sballate e a chi le ha fatte. A Torino non vogliamo
elemosine, ma nessuno ci deve far fare la figura dei buffoni! »

Orfeo Pianelli ha puntato i piedi e non vuole indietreggiare per tutto l’oro del mondo, anche se è
conscio di essere nelle condizioni « ambientali » peggiori per farlo: il conformismo dilagante e gli
interessi di « partito » soffiano infatti da tutti i lati ed è difficile reggersi in piedi. Ma il presidente
del Torino uomo alla « frangar non flectar » « mi spezzerò non mi piegherò », ha la forza di chi ha
la coscienza pulita, di chi, quasi incredibilmente, ha tutto da guadagnare e niente da perdere. Il
draconiano decreto-lampo di Pasquale contro l’immigrazione di nuove stelle del firmamento
calcistico mondiale, ha colpito a prima vista indiscriminatamente. A rifletterci un attimo ha colpito
premeditatamente il Torino: il tedesco Brunnenmeier, da qualche giorno in saldo possesso di
contratto-Pianelli, non potrà più essere il nuovo centravanti di Nereo Rocco. A meno che la guerra
totale preannunciata dal presidente-in-armi e la tattica della terra bruciata che egli ha giurato di
voler applicare contro le miopi decisioni del Governo-dei-piedi, non riescano ad annullare sul
nascere gli effetti della inattesa pugnalata alla schiena.
« Ma era poi tanto inattesa?», chiediamo a Pianelli.
« Forse c’è qualcuno che lo sapeva con forte anticipo e che si è premurato convenientemente di
tacere e di portarsi a casa in tempo ciò che gli interessava. Ma io non sapevo nulla e avevo fatto
tutto il possibile per non essere preso alla sprovvista. Prima di trattare il tedesco avevo chiesto un
parere a Franchi e lui mi aveva accennato ad un veto di fonte governativa: allora ho sondato gli
ambienti governativi e nessuno si sognava di una cosa del genere, tanto è vero che l’onorevole
Vizzini, membro della consulta parlamentare dello sport, ha dichiarato ora che il provvedimento è
tardivo e inopportuno. Io mi sono regolato in conseguenza. Quindi il Governo non c’entra niente,
anche se Franchi in tutta segretezza mi ha detto in un orecchio che ” lo vuole il Governo, te lo dico
in gran segreto; ma non dirlo a nessuno, ti raccomando! ” E’ assurdo nascondersi dietro il paravento
della congiuntura e dell’economia nazionale, quando tutti sanno che le cifre in discussione sono
ridicole se confrontate alla valuta che viene esportata ogni giorno, con buona pace di tutti, nelle
forme più svariate ».

« Ma perchè non ha detto queste cose nell’intervista alla Radio? »
« lo le ho dette, anzi ho consegnato un comunicato scritto di venticinque righe, ma viviamo in un
mondo scorretto, senza rispetto per la verità. E allora cosa ha fatto la Rai? Ha trasmesso nel

notiziario soltanto le prime tre righe e le ultime quattro, travisando così il senso del discorso e
oltretutto non spiegando le ragioni del mio risentimento ».

« Ma è vero che lei ha perso la calma? »
« Hanno riferito cose folli che non ho mai detto e hanno deformato volutamente quelle che avevo
realmente pronunciate: fa parte del gioco di chi vuol coprirsi le spalle. Sono calmo e tranquillo, ma
ho il difetto di essere sempre stato onesto nella mia vita: e allora, quando mi pestano i piedi, non ci
vedo più. E’ ora di cominciare anche con le querele, non si può andar avanti così! »

« Ma la Televisione aveva insinuato che Brunnenmeier… »
« … non fosse del Torino! La TV ha messo in onda un servizio in cui diceva che il giocatore non
sarebbe più venuto in Italia perchè il Monaco gli aveva aumentato lo stipendio di quattromila
dollari. Ma è da venerdì della passata settimana che il contratto-Brunnenmeier è depositato in Lega!
E allora? Vogliono far passare per fessi i milioni di telespettatori? Se non sono informati cambino
mestiere, ma forse… erano proprio informatissimi. E’ questo il guaio! »

« Se la cosa fosse stata discussa prima, lei avrebbe accettato le decisioni? »
« Bastava che convocassero regolarmente i diciotto presidenti di società e che fosse aperto un
dibattito con votazione finale. Se in dieci non volevano gli stranieri, non avrei approvato, ma mi
sarei sottoposto e avrei avuto il tempo per non acquistare nessuno ».

« Sembra comunque che il blocco vada a genio a molta gente ».
« Fa gioco a chi non vuol acquistare: ci si crea cosa un facile alibi ».
« Ma cos’è la faccenda del “rubinetto”! »
« Anni fa il presidente federale sosteneva che bisognava adottare la politica del rubinetto: aprire
e sospendere a turno l’afflusso di stranieri, ma finora questo rubinetto ha funzionato soltanto
quando e come è convenuto alle grandi squadre! Mettiamo adesso per iscritto che non verrà
ritoccato nulla, nemmeno quando gli squadroni cominceranno a bussare! »

« Che danno ha avuto il Torino? »
« Io avevo fatto un piano a lunga scadenza per l’operazione scudetto. Brunnenmeier rientrava

nell’operazione: cosa comincia ad andare a monte tutto ».

« E’ vero che lei ha già fatto marcia indietro? »
« Chi dice questo non mi conosce! Io non ritiro una parola di ciò che ho detto: le mie promesse
sono un debito. Se sarà necessario arriverò fino al Presidente della Repubblica. Non voglio fare la
figura del buffone e andrò dritto fino in fondo. A costo di ritirare il Torino dal Campionato! »