1984 ottobre 07 E’ fatta: raccolti i 500 milioni

1984 ottobre 07 – E’ fatta: raccolti i 500 milioni
La commovente solidarietà dei veneti e dei friulani
Scrivere è sempre stato per me un piacere, ma scrivere queste righe mi rende felice.
Lo scorso due settembre, con la totale adesione della presidenza del comitato femminile della Croce
rossa italiana, il «Gazzettino» aveva chiesto ai suoi lettori i 500 milioni necessari al trapianto di fegato
di un bambino di sei anni. «Il cuore dei veneti e dei friulani con la Cri per salvare Ambrogio» diceva il
nostro titolo. Ambrogio Da Re di Cavanella d’Adige, pochi chilometri a sud di Chioggia, disponeva di
sei mesi di vita e l’unica speranza possibile era legata a un intervento chirurgico da effettuare negli
Usa.
Oggi, poco più di un mese dopo il via alla sottoscrizione siamo in grado di comunicare ai lettori che il
totale raccolto è esattamente 499 milioni 490 mila 585 lire. E’ difficile trovare le parole adatte a una
risposta così piena, solidale, rapida. Giorno dietro giorno gli sportelli della Banca Cattolica del Veneto
e della Cassa di Risparmio hanno raccolto le offerte, moltissime delle quali anonime. Giorno dietro
giorno ne abbiamo dato riscontro attraverso i nostri elenchi.
Né le offerte né gli elenchi sono ancora conclusi, il che significa che la cifra di 500 milioni sarà
superata, rendendo fin d’ora superfluo l’intervento della Giunta Regionale del Veneto che, il sei
settembre, aveva generosamente deliberato di integrare in caso di necessità la somma raccolta dal
«Gazzettino». Ambrogio partirà per gli Usa il 22 ottobre e noi daremo conto ai nostri lettori delle spese,
fino all’ultimo centesimo, precisando fin d’ora che l’intero surplus di offerte sarà da noi tenuto a
disposizione di altri bambini, di altri drammi, di altre occasioni per dare frutto alla bellissima
intenzione dei veneti, dei friulani e di gente d’ogni parte d’Italia.
Non abbiamo montato la cosa né cavalcato la commozione popolare; ai fatti la gente ha risposto con
spontaneità, raccogliendo una sfida di vita, avvertendo fin dal primo istante che – in una società il cui
interesse e denaro stravolgono molti valori – questi 500 milioni erano una provocazione, il bene fatto
gesto collettivo, il libro «Cuore» tradotto al presente più ancora di una trasposizione televisiva.
Ambrogio Da Re può partire, può sperare. Il «Gazzettino» non ha raccolto soldi, ha raccolto amicizia, è
stato strumento di un sentimento popolare che basta da solo a ripagare il quotidiano rifornimento di
egoismo. Le buone notizie sono tanto rare da correre il paradossale rischio di apparire retoriche.
Ambrogio ci ha offerto un’occasione bellissima. Il «Gazzettino» ringrazia lui e quanti hanno adottato i
suoi occhi, grandi di speranza.

ottobre 1984