1984 dicembre 2 Incertezza made in Italy

1984 dicembre 02 – Incertezza made in Italy

Quando un pretore decise di bloccare le iscrizioni alla facoltà di medicina, il potere esecutivo reagì al
potere giudiziario rivolgendosi all’Avvocatura dello Stato. La risposta dichiarò «giuridicamente
inesistente» il provvedimento del magistrato: non che fosse incongruo o arbitrario; no, proprio non
esisteva.
Quando un altro pretore decise di oscurare le televisioni private su una parte del territorio italiano,
l’esecutivo replicò al giudice con un decreto legge che in quattro e quattrotto riaccese i teleschermi.
Alla verifica con il terzo dei poteri in causa, il legislativo, tutto è andato nuovamente azzerato, come se
non esistesse più né il provvedimento del pretore né la sanatoria del Governo. Con la partecipazione
straordinaria dei franchi tiratori, Rai e Tv private vanno in onda in stato di apnea: il sistema misto esiste
di fatto non di diritto.
Quando negli anni Settanta fu denunciato un golpe contro la Repubblica, parve a molti di aver sventato
una fase sudamericana della nostra democrazia. Più di dieci anni dopo, con una sentenza di appello, si
deve prendere atto che il colpo di Stato-«Borghese» non sussiste, non è mai esistito, al massimo era il
maldestro pochade di un mal assortito __________parola tagliata.
Non esisto dunque sono. La politica italiana, anche ad appuntamenti molto significativi, sembra vapore:
si materializza e si dissolve. Più che equilibrare i Poteri dello Stato nella più che naturale, anzi
provvidenziale, dialettica di una democrazia avanzata, se li gioca in un meccanismo di veti talmente
puntuali che non può più essere moralisticamente bollato come «caos». Al contrario è
l’istituzionalizzazione del disordine, la sublimazione della società segmentata, la dissoluzione nel
privato.
Forse sta raffinandosi la tecnologia dell’incanto, una nuova arte di governare, che gestisce il
movimento più che la stabilità a tal punto da apparire «decisionista» chi evita a volte la mediazione tra
istituzioni, società, categorie e forze insieme gelose di sé e interconnesse. Mentre il Ministro Goria
ammonisce sui gravissimi rischi di un «ulteriore incremento del costo del lavoro», due milioni e mezzo
di italiani prenotano le vacanze d’inverno e buona parte dei 14 miliardi della tredicesima sarà destinata
alle strenne. Le paure del domani e le gratifiche dell’oggi non fanno più scandalo; convivono in noi
prima che nella società; dimostrano che l’ultima utopia dell’uomo della strada è di riuscire a cavarsela
da solo in una società che lo programma sempre meno solo.
Camminando verso il «favoloso anno 2000» immaginato da Aurelio Peccei, l’Italia teme tutto fuorché
l’incertezza. Ne ha il copyright.

2 dicembre 1984