1970 giugno 9 Regali ai padroni di casa

1970 giugno 9 – Regali ai padroni di casa

Una domenica quasi incomprensibile per gli europei. Dalle 15 circa a notte fonda ( sono le 4 del
mattino), il centro di Città del Messico come un grande campus di tifo e folclore. Una colossale
“torcida ” per la vittoria del Messico su…El Salvador. L’epicentro davanti all’Hotel Maria Isabel,
sugli scalini del monumento alla Libertà. Una colonna altissima sulla quale sta un angelo dorato:
illuminato a giorno. Questo monumento, con il passare degli anni e degli smottamenti tellurici, è
sempre più affondato nel terreno: tanto che le scalinate sono state rifatte anche recentemente, per
ridurre il numero dei gradini.
E’ già ora si notano nuove scepolature.
Alle 3 di notte sono sceso a controllare la situazione.
Ancora centinaia di persone con bandiere messicane, bussolotti fragorosi, petardi, tamtam
improvvisati ovunque, ponchi e sombreri, Mexico ra-ra-ra, insistito e colmo di tequila. Migliaia di
macchine che ruotano attorno al monumento come in un rodeo.
E non c’è pausa, né stanchezza. Il ritmo non si affievolisce mai.
Tutto ciò riflette influenza sui mondiali. La vittoria su El Salvador è cominciata con un gol
fantascientifico, convalidato dall’allucinante arbitro Kandil, della Rau. In tv, nonostante la ripresa
affrettata, s’è visto chiaro che, mentre il segnalinee aveva indicato un calcio di punizione per El
Salvador e tutti i giocatori salvadoreni si stavano spostando avanti, un giocatore messicano batteva
rapido il calcio di punizione con il placet arbitrale: tra giocatori messicani in off-side netto, gol. El
Salvador minacciava di ritirare la squadra: solo l’intervallo, qualche secondo dopo, placava la
tensione. Il Messico, anche senza quel regalo, avrebbe probabilmente vinto. Ma l’episodio si collega
ora all’arbitro di giovedì prossimo: l’argentino Coerezza, con segnalinee il brasiliano De Moraes e il
cileno Hormanzabal. Tre sudamericani per il paese organizzatore, centroamericano.
Scrissi qualche giorno fa: “ Per quanto riguarda l’altra partita decisivadel primo girone, cioè
Messico-Belgio, arbitrerà Coerezza: argentino.
Se ce ne fosse bisogno, credo che la solidarietà sudamericana funzionerebbe. Il Belgio mi sembra,
sotto questo aspetto, spacciato ”. La previsione si sta avverando: il Belgio ha infatti ufficilamente
protestato. Ma l’ha fatto tardi: poteva prevedere prima una tagliola del genere e tentare di cautelarsi
appena conosciute le designazioni. E’ infatti tradizione solidificata della Coppa Rimet che il paese
organizzatore debba viaggiare sul velluto almeno fino ai quarti. Chi organizza, in questo caso il
Messico, provoca incassi alti e, si sa, la percentuale prevede ( al lordo) un 10 per cento alla
Federazione che organizza, un 10 per cento alla Fifa, il 65 per cento suddiviso tra le 16 finaliste, in
proporzione alle partite giocate e agli incassi procurati dalle singole squadre.
Fino a che punto però l’interesse del governo-Fifa all’affare finanziario potrà produrre una invisibile
spinta al Messico? L’interrogativo, che nel ’66 riguardava l’Inghilterra, interessa particolarmente gli
italiani: se le qualificate del primo girone saranno Urss e Messico e le qualificate del secondo Italia
e Uruguay, un match Italia-Messico ha 50 probabilità su 100 di vedersi realizzato. Quel giorno, la
pressione di un pubblico festoso e colmo di “ corazon ” potrebbe esasperare un arbitro non tanto
potente da poter dirigere veramente “ neutro ”. I clacson ra-ra-ra scanditi mentre si avvicina l’alba
offrono riflessioni non tranquillanti. Le atmosfere contano.