1970 giugno 17 Italia-Germania: come una finale

1970 giugno 17 – Italia-Germania: come una finale

Il generale Joseph Clark, influente personaggio panamericano del Cio, ha scommesso 50 mila pesos
( 2 milioni e mezzo di di lire) che la Germania batterà l’Italia: antagonista, una giornalista
finlandese, la stessa che vinse nel 1968 il premio per i migliori servizi dalle Olimpiadi.
Il giorno successivo alla rutilante vittoria tedesca sull’Inghilterra, “ Bilda Zeitung ” sintetizzava la
superpartita con questo titolo cubitale: “ Ragazzi siamo i migliori! ”.
La superiorità atletica dei “ teutones”, come vengono chiamati i tedeschi sui giornali messicani,
affascina e rimpicciolisce l’Italia a ruolo di outsider.
Un risvolto s’è avuto persino durante la riunione della commissione arbitrale per le designazioni da
semifinale. In sede di discussione, l’inglese Ken Aston ( referee di Cile-Italia, nel ’62…) ha sostenuto
infatti la candidatura, per Germania-Italia, dell’argentino Coerezza. Aston ha detto: qualunque cosa
succeda, il loro dovere l’hanno bell’e fatto. Perciò sono tranquilli ”.
L’unico punto di frizione, come avevo anticipato ieri, si chiama Mazzola-Rivera. L’interista non
sembra intenzionato ad accettare a priori la mezzadria con Rivera. Dice in sostanza: “ Se le
condizioni di gioco rendono utile la mia sostituzione, allora ci sto. Ma dirmi, prima di entrare in
campo, che giocherò 45 minuti e basta, non mi sta bene.
Allora, perchè non cominciare con Rivera e finire con me? ”. Mazzola possiede temperamento,
come Rivera del resto: finirà con il non accettare la divisione “ preventiva ” della maglia di regista.
Mi risulta inoltre che ci sia stato una specie di vertice “ interno ” tra Riva e Boninsegna. Il primo ha
insistito per Rivera, il secondo per Mazzola. Alla fine, stando ad indiscrezioni autorevoli, pare che il
clan-Cagliari abbia convenuto che con Rivera mezzapunta esistono maggiori spazi e più varianti
offensive. Tenuto conto del disagio testimoniato da Mazzola e di questo piccolo vertice, può
verificarsi dunque il rovesciamento delle scelte tattiche. Due match con tutto-Mazzola, due match a
mezzadria, il quinto match, anti-Germania, con Rivera in campo al primo minuto?
Personalmente, credo alla maggiore elasticità della soluzione adottata contro il Messico: la prima
mezz’ora, anche per esigenze di respirazione, esige infatti un rigore tattico che finora Mazzola non
ha fallito e che ha consentito anzi di giungere al 90 minuto sempre con riserve di energia superiori
agli avversari. Il lancio totale di Rivera contro la Germania appare d’altra parte come la tesi più
bisbigliata lungo il selciato del Parco dei Principi.
Tanto Franchi quanto Mandelli offrono però sensazione positiva: nel senso di riuscire, sul piano
dellla solidarietà azzurra, a superare l’impasse psicologico dei due giocatori. Di riuscire insomma a
renderli disponibili per la soluzione tipo-Toluca, soluzione giudicata contronatura da entrambi.
Indipendentemente dalla formazione, sono ottimista. La Germania ( vista e rivista in Tv) ha risolto
con Schnellinger i bradisismi difensivi e distribuisce nei cinque attaccanti un potenziale-gol
formidabile. Ma l’Italia di Burgnich e De Sisti, dopo aver giocato avaro e concreto, è riuscita a
preparare il momento-Riva. Non ci scommetterei i 50 mila pesos del generale Clark, ma qualunque
lira si. Le vie del contropiede, se un match-winner funziona, sono infinite.