1969 ottobre 27 Lanerossi splendido nel Derby

1969 ottobre 27 (Il Gazzettino)

Segnano Vitali (due volte) e Biasiolo

Lanerossi splendido nel Derby

Spettatore insulta Lo Bello: l’arbitro lo fa fermare e si riserva di querelarlo

Lanerossi-Verona 3-0

MARCATORI: 1.t.: 5′ Vitali su rigore, 43′ Biasiolo; 2.t.: 17′ Vitali.
LANEROSSI: Pianta, Volpato, Depetri, Biasiolo, Carantini, Calosi, Damiani, Scala, Vitali,

Cinesinho, Facchin, (13. Derlin).

VERONA: Pizzaballa, Mascetti, Ranghino, Ferrari, Battistoni, Stenti, Mascalaito, Orazi dal 21′

della ripresa, Maddè, Bui, Traspedini, Clerici.

ARBITRO: Lo Bello.
NOTE: Giornata primaverile. Spettatori paganti 8.149 (15.727 con gli abbonati), incasso 17
milioni 961 mila. Sorteggio antidoping per Pianta, Scala, Damiani (Lanerossi); Clerici. Mascetti e
Bui (per il Verona).
(DAL NOSTRO INVIATO)
Vicenza, 26 ottobre
Saluto Concetto Lo Bello prima della partita. Sta pettinandosi. Mi congratulo con lui per aver visto
tutto, meglio di una telecamera, a Firenze, il giorno del « giallo » ormai archiviato. Risponde
sorridendo: « Episodi normali ». Sulla porta gli si fa incontro un signore anziano dalla faccia
rotonda: « Il mio maestro! », esclama Lo Bello. E’ l’ex grande arbitro Agnolin di Bassano, in attività
quando Ettore Puricelli giocava. « E’ vero che una volta hai picchiato un giocatore? », chiede Lo
Bello ad Agnolin. « Può darsi! », risponde Agnolin. Stretta di mano affettuosa. Una stretta di mano
tra due arbitri autoritari, rappresentanti di una certa scuola che si tramanda.

Venti minuti dopo, in campo, Cinesinho fa scattare Biasiolo, sulla destra rispetto a Pizzaballa.
Biasiolo entra in area e, un paio di metri dentro, subisce « tackle » da Battistoni: la palla non c’è, sta
un metro avanti; lo stopper è « entrato sull’uomo ». Rigore chiaro. Infatti Lo Bello, con la mano
autoritaria, la destra, la stessa tesa prima ad Agnolin, indica il dischetto del rigore, senza scomporsi.
Qualcuno in tribuna storce il naso, fa il sofista, qualcuno evidentemente che non conosce il
regolamento. Nemmeno gli onesti giocatori del Verona protestano seriamente. Vitali sistema la
palla sul dischetto, parte lento, finta a sinistra con l’anca, colpisce non angolato ma preciso.
Pizzaballa rimane in ginocchio, paralizzato. Il derby veneto comincia a prendere i colori del
Lanerossi.

Ci sono altri ottantacinque minuti da giocare. Finirà senza un incidente; senza un ammonito; con
un’unica leggera contusione a Bui, per « tackle » robusto di Depetri. Si arriva al 21′ del secondo
tempo: uno spettatore sulla cinquantina, grassoccio, cappello in testa, sta insultando da un pezzo Lo
Bello e il segnalinee. E’ tanto solitario nel suo atteggiamento di maleducata protesta che Lo Bello lo
ha già individuato da un pezzo. Nell’intervallo infatti aveva detto: « Lo voglio far beccare dalla
polizia ». C’è un’azione lungo la fascia laterale; Lo Bello si avvicina; lo spettatore isterico dalla rete
lo insulta ancora. Lo Bello chiama un agente in borghese all’interno del campo; gli indica il
colpevole; gli agenti in divisa, tra il pubblico, lo bloccano; Lo Bello si è riservato di querelarlo.

Questo è stato il derby, imparzialissimo, dell’arbitro. In area del Lanerossi, ci fu anche un
episodio contestato tra Calosi e Clerici, ma Calosi aveva colpito la palla, poi Clerici gli si era seduto
sopra. Non era rigore, la meccanica appare chiara. Quando è uscito dal campo, tutto il pubblico ha
applaudito l’arbitro, comprendendo che, con tutti i difetti di temperamento, il campionato avrebbe
bisogno di tanti Lo Bello.

Il rigore trasformato da Vitali ha messo subito sul velluto la partita per il Lanerossi. Chiaro che il
Verona era preparato al contropiede e, forse, in contropiede, gente come Traspedini, tanto per fare
un esempio, avrebbe reso di più. Costretta invece al « forcing », la squadra di Lucchi è apparsa
decapitata. Ordinata in difesa, frequentatissima a centrocampo (di qui la sensazione del dominio del
Verona per almeno mezz’ora del primo tempo), varia negli sganciamenti in avanti, alternati, di quasi
tutti i difensori, ma spaventosamente monotona e inefficace all’attacco. Basti pensare che, in
mezz’ora di « forcing » a tratti ossessivo, il Verona non è riuscito a smarcare un attaccante in area, a
impegnare una volta Pianta, a realizzare insomma un tiro veramente importante.

Le marcature attentissime dei terzini di Puricelli hanno il loro significato, ma non tutto. E
proprio la maniera di attaccare del Verona che non funziona. C’era una volta un centrocampo
inesauribile (leggi Bonatti), c’era una volta una diagonale (leggi Maddè-Traspedini), c’era una volta
Bui legato soltanto a se stesso, al suo istinto di goleador.

Ora tutto ciò non c’è più. E Clerici forse non ha capito una cosa molto molto importante: e cioè
che lui è una spalla; che l’attaccante numero uno è Bui, non Clerici, e che quindi è Clerici a dover
giocare per Bui, non viceversa.

Il Verona avrebbe potuto segnare soltanto all’inizio (disperato per ritmo) della ripresa. Ma con
chi? Vediamo: un colpo di testa di Mascetti, un tiro di Maddè, una punizione di Clerici, una
rovesciata di Traspedini (però con Pianta a vuoto, perchè sbilanciato). Voglio dire che qui le punte
c’entrano poco, e mai in azione vera. Lucchi dice: « Abbiamo giocato bene, ma non avremmo mai
segnato nemmeno attaccando tre giorni ». Okay, ma il motivo è tecnico; le streghe non c’entrano.

C’entra invece molto il Lanerossi! Secondo in classifica; con Vitali capocannoniere; con tre
giocatori convocati nell’« Under 23 » (Scala, Damiani e Depetri); con Biasiolo formato-azzurro; con
Puricelli che ha gli stessi punti di Heriberto e Pesaola.

Non serve spiluccare la cronaca, contare le palle-gol, la « melina » quasi realizzata nel secondo
tempo. Serve invece constatare che, rigore a parte, il Lanerossi è andato in gol due volte con schemi
ed esecuzione da grande squadra o, più realisticamente, da squadra in grande forma e alla quale, in
questo momento, cade male l’interruzione del campionato per la nazionale. Cinesinho a Scala sulla
sinistra, « dribbling » e « cross »: inserimento di Biasiolo che ha seguito l’azione, tiro al volo, due a
zero. Signori, questa non è roba che si possa trovare tutti i giorni. Ma non è finita. Cinesinho sulla
sinistra difende la palla con la schiena di ferro, passa a Vitali, il centravanti a Damiani, restituzione,
tiro, tre a zero. Roba da non credere.

Vitali è più magro dell’anno scorso, più tirato, più agile. Tutta la squadra, nonostante Scala
militare, è però ben preparata, possiede tenuta, corre molto e respira bene (dove c’è la mano di Berto
Menti, grande preparatore fin dai tempi di Scopigno).

Il pubblico è stato spettatore di un grande derby, di un « match » di correttezza esemplare in tutti
i ventitré giocatori. Ma soltanto una delle due squadre, nonostante sprazzi potenti del Verona, ha
mostrato una faccia senza rughe: il Lanerossi. E’ un peccato, ripeto, che domenica il campionato sia
sospeso.

Pagelle
Non legano le punte del Verona

Vitali: tutti superati

LANEROSSI

PIANTA voti 7 — Primo tempo: nessun intervento. Secondo: al 4′ esce alto, a vuoto, palla a
Traspedini che rovescia, porta libera, sopra la traversa. Errore plateale del portiere? No, perchè
Pianta aveva subito carica dal compagno rimanendo sbilanciato. Prima dell’episodio, due grandi
interventi (testa di Mascetti e punizione di Clerici). Poi, 9′, una uscita meravigliosa in acrobazia e
presa su cross di Clerici.

VOLPATO 7 — Marcatura concentrata su Clerici. Alcuni intelligenti smarcamenti in appoggio,

sulle fasce laterali. Qualche errore elementare sul passaggio corto.

DE PETRI 7 — Fisicamente è gemello di Bui: perciò Puricelli ne affida sempre a lui il controllo.
Marcatura a sandwich, che ha concesso all’attaccante solo la possibilità di colpire un paio di volte di
testa.

BIASIOLO 8 — Provocato il rigore e gol da autentico campione: su cross perfetto di Scala, ha
colpito sullo scatto con forza, di collo del piede sinistro, al volo. Assolutamente imparabile. Cerca
l’attacco senza rischiare la pugnalata alla propria difesa. Solo un paio di tackles persi per scarsa
convinzione. Fatte le somme, questo giocatore merita più che mai la convocazione per la Nazionale.
CARANTINI 7 — Il « vecchio » sta entrando in forma. Riesce persino a farsi fare i falli

dall’avversario. Traspedini ha toccato poche palle.

CALOSI 7 — Ricordo, al 14′ della ripresa, una stupenda palla tolta di testa, con tempismo e
precisione, a Clerici smarcato quasi sul dischetto del rigore. Il simbolo di un match attento,
ordinato.

DAMIANI 7 — In qualche mese di… Lanerossi il ragazzino della De Martino dell’Inter ha
meritato la convocazione di Valcareggi per la Under 23! E’ questa la testimonianza del suo
contributo alla squadra, fatto di sprint, e di entusiasmo.

SCALA 7 — « Alla fine ero molto stanco », ha detto nello spogliatoio. Cinquanta minuti li ha
comunque giocati ad alto livello, pur non avendo potuto partecipare, per impegni militari, a due
allenamenti.

VITALI 9 — E’ andato in elevazione con Battistoni una quindicina di volte: non ha mai perso un
colpo di testa! Capocannoniere della serie A con un rigore schiacciante ed un gol eccezionale:
scambio con Damiani, finta, inserimento in area, tiro-gol, di piatto destro, non forte ma
coscientemente piazzato.

CINESINHO 8 — Durante il forcing del Verona, l’ho visto liberare in area alle spalle di tutti.
Regia trovata alla distanza; autoritario senza nervosismo nel dare ordini al compagni. Che bel
Cinese!

FACCHIN 7 — Marcato da un mediano (Mascetti) nel primo tempo, da una mezz’ala

(Mascalaito) nel secondo: è cresciuto progressivamente.

VERONA

PIZZABALLA 7 — Rigore: accusata la finta di Vitali, ma è normale dagli undici metri.

Imparabile la raffica di Biasiolo; coperto sul tocco preciso di Vitali per il tre a zero.

MASCETTI 7 — Terzino di emergenza su Facchin, data la assenza di Sirena. Frequenti evasioni
offensive, tanto che nella ripresa, per potenziare il forcing, Lucchi lo ha spostato a centrocampo.
Con il ritmo elevato del quale è capace, ha spesso equilibrato il rapporto di potenza a centrocampo,
funzionando da notevole spalla per Maddè.

RANGHINO 6 — Non è un duro: Damiani non ha subito falli « argentini » da questo onesto

difensore. Qualche volta preso in contropiede ingenuo, ma tutto sommato senza colpe particolari.

FERRARI 6 — Duello di « biondi » (molto simili anche in statura e passo) con Scala. Il ruolo di

mediano ne ha ridotto, forse anche per remora psicologica, la partecipazione a triangoli d’attacco.

BATTISTONI 5 — Di testa non ha beccato una palla, dico una!, con Vitali: ma nemmeno con la
palla a terra ha praticato standard accettabile. Fra l’altro, è suo il fallo da rigore su Biasiolo,
immediatamente fischiato da Lo Bello.

STENTI 6 — Con un Battistoni tanto battibile davanti, il libero si trovava inevitabilmente in
difficoltà sulla posizione. Molto bella e intelligente la rovesciata acrobatica che ha tolto dalla porta
vuota un pallonetto-gol di Damiani.

MASCALAITO 5 — Mezz’ala pallida, con imprecisioni piramidali, tanto che viene da pensare

che si tratti di un giocatore non tranquillo sul piano psicologico.

ORALI n. c. — I soliti ventiquattro minuti finali, senza significato date le circostanze: la partita

stava già sul tre a zero.

MADDE’ 7 — Aveva cominciato molto bene, legando una ragnatela efficace almeno fino a
trequarti campo ma, a lungo andare, si è smontato nel verificare l’incapacità delle punte a smarcarsi
dignitosamente. Lo si vede cercare la testa risolutrice di Bui, ma Bui non può « santificare » da solo
tutti i campionati del Verona.

BUI 5 — Non riesce a trovare la posizione giusta. Arretra troppo, accusando poi logorio sullo
scatto in area. Un giorno funzionava in dialogo evidente con Traspedini oggi i due non si trovano
quasi mai. La marcatura di De Petri ha poi risolto i dettagli.

TRASPEDINI 5 — Non è un mistero: il Trasp rende con un certo gioco che ne sappia sfruttare
l’elevazione, le doti di Pivot in area. Se lo vuoi chiamare al triangolo stretto, palla a terra, non lo
troverai mai, perché non ce la fa.

CLERICI 5 — Stando alle intenzioni di Lucchi, dovrebbe essere l’uomo che fa un certo

movimento e l’ultimo dribbling in area. Si sono visti invece soltanto i calci di punizione…