1999 Ottobre 29 Daniele Scarpa

1999 Ottobre 29 – Radiato chi parla

Il canoista Daniele Scarpa, veneziano di Treporti, è stato radiato per la seconda volta dalla sua
Federazione, per aver violato i doveri di lealtà, probità e correttezza. Avrà vinto con la frode l’oro e
l’argento olimpico di Atlanta ? Avrà bucato la canoa degli avversari? Avrà nascosto un elicottero
sotto il suo sedere ?Che cosa avrà mai fatto?
Si è autodenunciato, temendo di essere stato sottoposto a iniezioni discutibili se non proibite.
Tutto qua. Ostinato e testardo, più portato alla denuncia che al sospetto, insomma insopportabile
rompiballe per qualsivoglia nomenklatura. Scarpa ha posto il problema numero uno del 2000, cioè
il rapporto tra salute ed exploit, tra medicina sportiva e doping.
In Francia hanno cambiato la legge antidoping, ma per renderla più dura. Da noi, il pm Soprani, che
conduce un’inchiesta a Bologna, ha dichiarato a “Repubblica”: “Si può rilevare , che sul piano delle
valutazioni generali e a prescindere dall’inchiesta, che il coinvolgimento della classe medica nel
fenomeno cosiddetto doping sportivo è un fatto oggettivo”.
La promessa del ciclismo francese Erwann Menthèour, abbandonò le corse subito dopo aver
visitato in ospedale un suo collega ammalato di cancro al testicolo, che, come lui, aveva abusato
delle stesse sostanze chimiche.
Concludendo un suo drammatico libro-confessione, Menthèour scrive :” Ai corridori capita
raramente di diventare nonni. Le sofferenze che infliggono al loro organismo rendono le speranze
di vita molto inferiori alla media. Non c’è più tempo da perdere”.
E tornò per sempre a casa.
In Italia è sleale anche pensarci. Ma Scarpa è grande, grosso e ingenuo come una canoa.