1994 ottobre 7 Far male senza farsi male

1994 ottobre 7 Far male senza farsi male

L’occasione è Borrelli, il bersaglio Mani Pulite, l’obiettivo da normalizzazione della magistratura.
Con la precauzione di far male senza farsi male.
Il governo ha passato la patata bollente a Scalfaro; la maggioranza è passata al peggio del doroteismo
e del moroteismo messi assieme per caramellare le parole. L’esposto contro Borrelli è una vera e
propria denuncia, con implicazioni penali e disciplinari, ma Bossi e Fini si affrettano a derubricarlo
a semplice “lettera”. Vale a dire che il governo avrebbe fatto semplicemente il cronista, utilizzando
fra l’altro un giornalista professionista come Giuliano Ferrara.
Quando si mettono in moto certi processi, diventa più difficile dominarli, riducendo pietre a confetti.
Ma quello di Bossi e Fini è almeno un atto di responsabilità. Per quanto carico di ipocrisia e
imbarazzo, segnala un disagio assolutamente politico di fronte al pericolo di delegittimare lo stesso
atto di nascita della Seconda Repubblica.
Resterà scritto nei libri di storia che tutto ciò che noi stiamo vivendo in Italia porta la firma di cinque
uomini: Gorbaciov, Cossiga, Segni, Bossi, Di Pietro. Dalla caduta del muro di Berlino a Mani Pulite
ha preso corpo l’uscita del nostro Paese dal vecchio sistema di potere.
La magistratura ha avuto e ha tante pecche. Prima per acquiescenza, poi per interventismo.
Due anni fa gli italiani si chiedevano: perché soltanto ora applicate la legge uguale per tutti? Ma oggi
non pochi temono l’abuso di potere per trapasso di altri poteri.
Ci sono stati eccessi, abusi. Qualcuno si è anche sentito Di Pietro senza averne la stoffa. Altri Pm non
si sono resi conto che quando uno Stato amministra in prima persona il malaffare, la concussione
dovrebbe assorbire il reato di corruzione, come nel caso di quei finanzieri che dettavano con un batter
di ciglia il patto dell’ispezione tributaria.
Tutto ciò non sposta la questione di fondo. Difendere il lavoro, l’autonomia, il rigore di Mani Pulite
significa prenotare la cultura della legalità, la restaurazione delle regole, la decenza della politica.
Negli Stati Uniti questa cultura costò la Casa Bianca al presidente Nixon, in Francia mette fuori gioco
fior di ministri, in Inghilterra ha tolto dalla scena politici anche di stoffa. Dove nacquero tutte le
rivoluzioni che hanno fondato diritti e doveri del mondo moderno, l’etica applicata alla politica
conserva un credito inalterato nel tempo.
Mani Pulite è stato il nostro specchio. Ci ha mostrato come eravamo, spogliando un sistema prima
bugiardo poi reo confesso.
Nessun potere è infallibile e in democrazia nessuno può rivendicare zone franche. Ma attenzione:
processare Mani Pulite a base di curaro politico porterà a smarrire la legalità sul nascere e a far
ripiombare la magistratura nella complicità di regime.
Bossi e Fini lo hanno capito, prima di perdere per strada pezzi di Lega e di An. Meglio ora che mai