1993 settembre 14 Si svuotino tutti gli armadi

1993 settembre 14 – Si svuotino tutti gli armadi

Lo scorso aprile il Consiglio superiore della magistratura sospese dalle funzioni e dallo stipendio l’ex
presidente della prima sezione penale della Corte di Cassazione, Corrado Carnevale, rinviato a
giudizio per abuso in atti d’ufficio nella pelosissima inchiesta sulla svendita della flotta di Achille
Lauro. Ma Carnevale è stato tirato in ballo anche per sospetti ben più pesanti, di collusione con la
mafia.
Non eravamo sconvolti allora, non lo siamo oggi dopo l’arresto del presidente vicario del Tribunale
di Milano, Diego Curtò. Se la mafia e la corruzione sono le malattie che più hanno infettato l’Italia,
è probabile che nessun potere – neppure quello giudiziario – ne sia immune.
Il pesce comincia sempre a puzzare dalla testa, e questo sistema non ha risparmiato nessuno. Anzi,
ha arruolato proseliti a tutti i livelli. Oggi vengono a galla traffici di giudici, come domani potrà
toccare a giornalisti: se vero rinnovamento deve essere, che si svuotino tutti gli armadi: troppo
comodo pensare che lo sfascio d’Italia sia una questione esclusiva die politici e degli industriali
dell’appalto pubblico.
Quarant’anni senza alternativa di governo hanno ridicolizzato la stessa nozione di controllo. Un poter
ha coperto l’altro in un intreccio da foresta tropicale che soltanto Mani Pulite sta oggi colpendo con
il machete.
E’ questa la seconda buonissima ragione per la quale l’arresto di Curtò non ci ha sconvolto né ci
deprime. Perché a fare pulizia nella magistratura sono gli stessi giudici, pronti a metter in manette
anche lo spirito di corporazione pur di applicare fino in fondo la legge. Finalmente e per la prima
volta in Italia legge uguale per tutti: un gran momento quello che stiamo vivendo. Senza santuari,
dove la sacralità di certe funzioni serviva da alibi.
Non esiste più Costituzione formale o materiale che sia, da quando la prima misura del potere e delle
relative carriere è diventata il denaro. Tanto, protetto all’estero, sporco ma consegnato e ricevuto in
guanti bianche. I peggiori.