1984 Maggio 7 Verona e Udinese

1984 Maggio 7 Verona e Udinese sull’ultimo scoglio affondano e perdono speranze di coppa.

Questa partita andrebbe raccontata in dieci righe, lo faccio in quaranta. Per più di un’ora, c’è stata tanta
noia e poca precisione, in concomitanza con un’afa marcia che mi aveva fatto incontrare in autostrada una
soffocante foschia.
In senso offensivo il Verona non esisteva; l’Inter era invece abilissima nel depositare fuori gol che
sembravano già confezionati. Soprattutto di testa, a conclusione di ripetuti cross, la porta del Verona veniva
usata dagli attaccanti dell’Inter come un bersaglio da evitare.
Succedeva questo. L’Inter disponeva a centrocampo di una catena di montaggio particolarmente votata al
filtro e al tackle; gente come Bagni, Marini, Pasinato, Sabato, era li apposta per garantire all’Inter almeno il
pareggio. Non che l’Inter giocasse alla grande, però riusciva a fare bene due cose: lanciare alla svelta le
punte e togliere del tutto ossigeno agli schemi del Verona.
Sarà per l’afa, sarà per il filtro dell’Inter, sarà per la preoccupazione di rimetterci il piazzamento buono per
la Coppa Uefa 1984-85, fatto stà che il Verona ha giocato forse la più povera delle sue partite e non a caso
ha perso per la prima volta in casa. All’ultima partita interna ha fatto puff.
E’ stata una partita che più stramba non si può. Ciò che non era accaduto in 71 minuti , è esploso di colpo
nel giro di soli 8 minuti: tre gol e un rigore parato! L’Inter che aveva fino ad allora mancato almeno 5/6
palle gol, riusciva ad andare sul 2-0 in pratica attraverso due languidi pallonetti da destra di Muraro e
Pasinato. E il Verona fino a quel momento in stato di sopore, reagiva agli errori del suo portiere e dell’intera
squadra quando francamente era già troppo tardi. E’ logico tutto ciò?
Il match si è sbloccato quando si stava ormai sbadigliando sia in campo che in tribuna. A volte, nel calo
generale di ritmo, basta poco a rianimare la situazione. Questo “poco”, senza offesa beninteso, può essere
stato un cambio tutto veneto, tra il trevigiano Serena e il padovano Muraro; Serena era cotto; Muraro è
una fionda, dentro e via. Sarà un caso, al suo primo veloce scatto, palo e Muller-gol.
Nell’ultimo quarto d’ora il Verona ha tirato fuori, se non lo schema, vigore e pressione. Fanna ha fatto un
gol molto bello, Iorio ha preso un legno, ma non scordiamo che-fra le due cose-Altobelli si è consegnato al
portiere Garella, su rigore troppo elementare.
L’Inter non ha scippato il Verona; è stato il Verona a consegnarle la Coppa Uefa. Rummenigge ringrazia,
Bagnoli ingoia.