1981 Giugno 4 Sono soltanto cinque i giovani da salvare

1981 Giugno 4 – SONO SOLTANTO CINQUE I GIOVANI DA SALVARE

COPENAGHEN – Le partite dei “sotto anni 21” non si capisce mai se servano alla Nazionale di
Barzot per scoprire su quali giovani poter domani contare o se in effetti facciano da vetrina al mercato
delle società. Loro giovano, la stampa ne scrive, per chi se la cava bene la pubblicità è garantita anche
perché, in tempi tecnicamente grami, basta un tocchetto di esterno a mandare in solluchero i retori del
calcio.
Ma l’altra sera è saltato tutto o quasi. Chi pensava al futuro della Nazionale, ha visto ribadire il
concetto che i fenomeni non ci sono e che il vivaio merita molta prudenza nel titoli. Chi punta al
mercato, è arrossito dalla testa ai piedi. Tanto per non far nomi, il centrocampista Benedetti, appena
ceduto dalla pistoiese al Napoli per un miliardo e mezzo ha reso sotto zero. Roba che Ferlaino non
chieda i danni alla Pistoiese!
Scherzi a parte, molti dubbi e pochissime realtà. Dice il loro tecnico, Vicini: a giugno gli italiani sono
tutti stracci; i nostri corrono meno; oggi il fattore atletico è predominante mentre noi eccetera
eccetera.
Lo dico però che sono poca cosa anche come cervello, classe. Lo spilungone di arbitro norvegese, un
impiego nel settore dei petroli che era la copia con orme di Raimondo Vianello, ha dato ai danesi due
rigori (uno c’era, uno forse sì e forse no) espletando drasticamente il nostro libero, ma è proprio la
squadra che era inconsistente, nonostante un attacco con tre del Napoli, classificatosi terzo in
campionato: e cioè Celestini, Musella, Pellegrini.
Dicono: le under sono squadre raccogliticce, non si può giudicare. Sarà, ma se c’è talento lo si nota
subito. Infatti, Kenneth Brylle, 22 anni, 1 metro e 84 di altezza, il danese che gioca in Belgio
nell’Ander-lecht, lo abbiamo ammirato tutti per sottile falcata, aggressività e rapidità.
Il fatto è che, come sussurra Vicini, la chiave è sempre il “temperamento”, che più di un italiano
possiede soltanto in dosi farmaceutiche. Vediamoli questi under 21, uno dietro l’altro.
Zinetti (Bologna) – Ieri mattina, in giro per la città, era nero. Star via quattro giorni per un’amichevole
presa a pesci in faccia non andava a genio nemmeno a lui, che pure in Danimarca è stato il miglior.
Pressato ripetutamente dagli avversari, è portiere che si esalta; prende delle cantonate terribili
(ricordate a Udine? se appena si decontrae.
Bonetti (Roma) – Longilineo di carnagione scura, sembra per ora un pò sopravvalutato. Tacle ancora
farraginoso.
Contratto (Fiorentina) – Ha nerbo. E’ uno dei pochi terzini che sanno andare sul fondo e mettere u
pallone dosato in mezzo all’area.
Benedetti (Napoli) – fa il militare, ora è spremuto. Ha fisico tarchiato, gambe a parentesi. Chi lo ha
visto più volte sostiene che in Danimarca non era lui. Speriamo, proprio perché è parso tutto fuorché u
intellettuale del centrocampo.
Pin (Perugia) – se anticipasse di più non sarebbe male. Quando ‘avversario lo affronta in dribbling in
piena area, può succedere di tutto, anche il rigore. Vedi il 2-0.
Albiero (Spal) – Torace stretto fianchi larghi. Elegante, non molto vigoroso. imbarazzato su una
percussione centrale dei danesi, commette rigore. Ha ancora molto da imparare.
Mauro (Catanzaro) – Bel piede destro, lancia a testa alta. Gioca da interno avanzato suppergiù come

Ancellotti. Giocatore intelligente, coordinato, forse non a caso ha studiato per cinque anni pianoforte
al conservatorio. Per prendere piena statura, deve crescere in mordente.
Celestini (Napoli) – Piccolo, secco, scuro. E’ un duro da mischia.
Musella (Napoli) – Pericoloso questo si. Coglie di testa una traversa mirata per bene. Ma è anche un
arruffone: ai danesi ha servito graziosamente un paio di contropiede suicidi. Gli sospetto anche una
tendenza a perdere i nervi troppo facilmente.
Bonini (Cesena) – In piccolo è il sosia del tedesco Netzer, ex-regista del Borussia. Imprime gioco con
accanimento. Biondo butterato, veemente, dà dinamismo.
Pellegrini (Napoli) – Se avesse ance la “mentalità” – come dice lui – di andare in gol, potrebbe
sfruttare meglio la formidabile velocità di spunto e l’agilità.
Manzo (Fiorentina) – Bel fisico, si muove con armonia, ha un ottimo tocco. Da Mestre è uscito un
giocatore interessante anche se tatticamente lo conosco pochissimo.
Pradella (Udinese) – Il piede del trevigiano è greve, spera nei cross sui quali sarebbe bravissimo. Non
giocando in campionato da mesi ed essendo un pezzo d’uomo, fatica come una bestia prender ritmo.
Dopo la partita era deluso come tutti. L’ho rivisto sorridere ieri mattina, davanti alla vetrina del sex-
shop assieme a mezza squadra. Se non i gol, almeno un porno , diamine…
Dopo aver visto la partita assieme al padre di Nicola Zanone, avrei personalmente selezionato questi
cinque giocatori: Zinetti, Contratto, Mauro, Bonini, Manzo. Gli altri li lascerei in restauro ad Azeglio
Vicini.

Giorgio Lago