1978 marzo 4 L’argine

1978 marzo 4 – L’argine

La violenza è nella società, la violenza è nello sport. Non si può guarire la seconda
che venendo a capo della prima, così estesa, così impunita, così motivata di rabbia e
nichilismo.
La violenza del calcio aveva già conosciuto i pestaggi di massa, le bombe inesplose, i
colpi d’ira, le espansioni extra-stadio. Da Genova arriva ora l’aggiornamento delle
molotov e dell’attacco ad un club. La poetica invenzione di Virgilio Scapin, che vede
negli stadi le “aule magne” del football, appare un impossibile ritorno ad Utopia, isola
sportiva che si dissolve lontana, velata quanto una marina di Guidi.
Rimane la violenza, lo sport incattivito, non poche persone che evitano il calcio per
paura del contatto umano. Ma nulla può più stupire in un paese in cui si sentono
affermare cose come questa, ascoltata l’altra sera in Tv da Adele Faccio: “In carcere
ci sta anche gente per reati assolutamente ridicoli come la guida senza patente”.
Lo stadio tiro a segno o la strada rodeo sono lo scrollo dello stesso argine: la socialità.