1978 maggio 19 Ma bravo, ct

1978 maggio 19 (Il Gazzettino)

Ma bravo, ct

Molti lettori avranno visto la partita in televisione: una pena. Nell’ultimo test pre-Argentina, la
Nazionale ha confermato le paurose lacune che soltanto Bearzot si è pervicacemente rifiutato di
intravedere al momento delle convocazioni dei 40 e dei 22.

Il medico della Nazionale Vecchiet aveva l’altro ieri rivelato che Tardelli, Causio, Graziani.
Scirea e Zaccarelli avevano offerto esiti preoccupanti durante i test psico-atletici. Ne era nato subito
grande sconcerto come se noi tutti non fossimo stati negli ultimi mesi testimoni di una Juve in lungo
affanno e di un Torino mediocre. Purtuttavia non c’è stato verso: il Ct vede soltanto Juve e Torino,
accettando la presenza di giocatori spenti, sottotono, logori, prestigiose scarpe vuote d’energia.

Il risultato lo abbiamo avuto tutti davanti agli occhi a Roma tanto che i fischi, le urla, gli sfottò, i
vaff sono una volta tanto sembrati la cornice più legittima al tipo di partita. Una partita durante la
quale l’Italia ha mostrato disinteresse, poca classe, poveri schemi, condizione preoccupante anche
per un’amichevole, figuriamoci per un Mondiale.

Arriviamo a questo punto dopo che Bearzot, scarsamente elastico e malissimo consigliato, ha
guardato alla verità del campionato con inammissibile sufficienza. E’ incredibile ma non è mai
andato a Vicenza, per dare almeno un’occhiata al miglior calcio della stagione! Così ha trascurato i
Carrera, cosi è arrivato alla incongruenza di considerare tuttora Paolo Rossi la riserva di illustri
cadaveri.

Il Ct non ha mai guardato in serie B, all’Ascoli di Pasinato. Ha ignorato la bellissima stagione di
Gianni Rivera che, ancor oggi, vale Antognoni e Zaccarelli messi assieme: fosse stato tre mesi fa
responsabilizzato dalla Nazionale, Rivera sarebbe servito più di tanti onorati titolari ahimè ridotti
oggi all’osso delle risorse psico-fisiche.

Non si tratta di sbattere la porta in faccia a seri professionisti. Ma non si può nemmeno andare ad
un Mondiale con formazioni sclerotizzate, prive di « spirito » oltre che di condizione. E adesso?
Adesso, a una decina di giorni dal Mondiale, non rimane che sperare nell’irrazionale del calcio,
nelle cose strane che spesso accadono, esaltando chi è apparentemente spacciato e deprimendo i
presunti favoriti.

Dipendesse da quanto constatato dalle convocazioni all’amichevole di ieri sera, questa sarebbe

una Nazionale da lasciare a casa senza rimpianto.