1973 novembre 15 I “leoni” siamo noi!

1973 novembre 15 – I “leoni” siamo noi!
L’Inghilterra battuta (1-0) anche a Wembley
Gol di Capello per una vittoria attesa da 40 anni

I “leoni” siamo noi! Questo l’epilogo di Wembley. L’Italia ha vinto
per la prima volta in quarant’anni di relazioni con l’Inghilterra, patria
indiscussa del football. Il 14 novembre 1973 diventa una data che
entra negli album dei ricordi e che eccita la fantasia dei ragazzi.
Si trattava di un’amichevole, ma il risultato supera le angustie di
questa definizione. Abbiamo sempre constatato che i calciatori
italiani non “sentono” le amichevoli: stasera a Wembley, tutti gli
azzurri hanno smentito questo dato di costume. Lo si deve al fatto
che Inghilterra-Italia era sì un’amichevole, ma qualcosa di più, per
un cumulo di tradizione che sa trasformare le atmosfere di uno
stadio.
E’ insomma, diciamolo subito a scanso di equivoci, un risultato
vero, senza obiezioni e senza riserve mentali. Vincendo a tre
minuti dalla fine, con Capello – Chinaglia – Capello, Wembley è
stata infatti testimone di parecchie cose. Da almeno tre anni l’Italia
è tra le grandi potenze del calcio mondiale. E, invece, non lo è
forse più l’Inghilterra: non tanto il risultato, ma il monotono forcing
di Ramsey, ha fatto capire stasera come sia stata possibile
l’eliminazione da Monaco.
Precedenti a parte, l’uno a zero dell’Italia non è insomma una
faccenda clamorosa ma tecnicamente abbastanza conseguente.
Il nostro patrimonio celcistico è sempre stato il catenaccio-
contropiede. Spesso, anche in Messico, abbiamo dato di questo
nostro patrimonio delle esemplificazioni assai rachitiche. Non è il
caso di oggi. Mai come in questa partita, il gioco all’italiana si è
saputo infatti esprimere con uguale dignità. Il difendersi non è mai
stato soltanto distruzione, ma soltanto la prima maniera per
cominciare a giocare, l’attacco non è mai stato soltanto un
velleitario avventarsi su qualche pallone uscito dalla difesa, ma si
è sempre proposto come uno schema autentico, che veniva filtrato
tra l’altro attraverso il genio di Rivera.
Sentimentalismo e commozione degli italiani a parte, è forse
questo l’aspetto migliore e più prezioso dell’uno a zero di stasera:
gli inglesi scoprono infatti che il tanto diffamato calcio all’italiana
può essere anche e soltanto una maniera più spiccia di arrivare al
gol.

Su Inghilterra-Italia, che raccontiamo a parte nella cronaca, è
obbligatorio però aggiungere una nota a fondo pagina: chi temeva
la rissa, chi temeva la vendetta degli inglesi, chi temeva le
ritorsioni, è stato smentito al cento per cento. Gli inglesi hanno
perso la partita, ma non hanno perduto sul piano dello stile.
Chinaglia (l’unico reduce della famigerata Lazio-Ipswich) non è
stato pestato da nessuno; le caviglie di Rivera son intatte; a quasi
ogni tackle seguiva una stretta di mano e tutti i giocatori sono usciti
assieme dal campo, senza che nemmeno un inglese saltasse nel
prato o gettasse qualcosa.
La crisi tecnica di Ramsey e della sua squadra non è insomma la
crisi morale di un ambiente sportivo. Tutt’altro.