1995 gennaio 6 La prima volta della Lega
1995 gennaio 6 – La prima volta della Lega…
Nella chiesa della Pietà gli hanno suonato Bach, che è la sua passione. Ma Roberto Maroni ha scelto altra
musica per sintetizzare la situazione della Lega Nord: «Bossi suona un rock molto duro, io preferisco i
toni morbidi del rythm and blues». Maroni ha sganciato contro Bossi un siluro mai tanto diretto. Perché
ragionato, politico, munito di timer e bersaglio. I tempi: fra 35 giorni al congresso della Lega. Il bersaglio:
la guida di Bossi. Se vince Maroni, questa la scommessa del ministro degli Interni, la Lega del dopo-
Bossi può «ricostituire una maggioranza» di governo. Nella Lega abbiamo sempre intravisto due anime,
l’una  movimentista,  l’altra  moderata,  l’una  di  destra  (economica)  l’altra  di  sinistra  (sociale).  Strada
facendo le due anime hanno trovato i due leader: Bossi e Maroni, la costola della governabilità uscita dal
corpo della protesta. Maroni è intervenuto  molto in  questi ultimissimi mesi,  senza mai riuscire  a  fare
tanta chiarezza come ieri sera a Venezia. Probabilmente, sarà del tutto casuale; certo, è curioso che sia
accaduto proprio a Venezia, sempre intrisa di suggestioni. Venezia laboratorio, città di Cacciari – il più
liberal tra i progressisti italiani – è anche il Veneto, con la sua primogenitura leghista. Ma di un leghismo
alla veneta,  «rhythm and blues», più di  governo che di lotta. O, meglio correggersi, con la vocazione
della stabilità. Tra i due lumbard, Maroni sembra più veneto di Bossi. E, forse, Bossi sente oggi Cacciari
addirittura  più  affine  del  suo  vecchio  amico  Maroni:  con  lui,  ha  più  voglia  di  cambiare  tutto,  regole,
Stato, poteri, a cominciare da quello televisivo di Berlusconi. Qualunque cosa accada, la Lega fa un passo
avanti storico. Forse si  dimezza, forse si  rompe, forse lieviterà le due anime dentro due Poli, ma è la
prima volta che scopre la politica al proprio interno. Era abituata a perdere pezzi per risse, personalismi,
feudi, allergie e agguati. Con Bossi e con Maroni, la Lega impara a contarsi sulle opinioni. Cambia, in
meglio. 
6 gennaio 1995