1995 febbraio 21 Ma non perché qui siamo fessi

1995 febbraio 21 – Ma non perché qui siamo fessi

“Friuli e Veneto fedeli alle tasse”: così il Sole 24 Ore di ieri titolava un interessante inchiesta sulla
correttezza fiscale degli italiani. Bei fessi!, avrà certamente pensato più d’uno confrontando la
contribuzione del Nordest con l’evasione di regioni come Calabria, Sicilia, Campania, Basilicata e
Sardegna, ma anche Lazio e Molise.

Invece no, l’apparente dabbenaggine di chi paga le tasse in un Paese dove, vedi al sud, si riesce a
rendere invisibile ai controlli un immobile su tre, lascia intravvedere più di un punto di forza. Per la
precisione, quattro.

Uno. L’evasione esiste ovunque e in qualche misura sopravviverà anche alla riforma del Fisco, se
mai verrà. Il problema è di ridurla a livelli fisiologici: con il federalismo fiscale, il Nordest avrebbe
tutto da guadagnare. Più responsabilità nella spesa, più fedeltà fiscale, anche superiore a quella, già
da primato oggi.

Due. Il Nordest è diventato area leader d’Italia, tra le primissime d’Europa: lo dicono tutti gli
indicatori economici, dalla produzione al benessere all’occupazione. Il Prof. Prodi è appena rientrato
dall’India dove ha spiegato la forza dell’economia diffusa (“il cosiddetto modello veneto di sviluppo”
basato sul policentrismo), soprattutto nel superare le congiunture critiche. Ebbene, un’area forte ha
responsabilità forti, deve proporre esempi anche fiscali, a costo di ingoiare rospi di sperequazione.

Tre. La correttezza fiscale dimostra senso dello Stato nonostante lo Stato faccia di tutto per sembrare
l’avversario dell’iniziativa (economica) e dell’equità (sociale). Il Nordest che paga le tasse indica il
contrario del secessionismo; semmai, la spinta a rifare il patto tra gli italiani per liberare lo Stato dalla
sua mera parvenza.

Quattro. L’evasione crea rancore e violenza tra cittadini e tra regioni. Che il Nordest non l’abbia
elevata a sistema, neppure come legittima difesa, lascia intuire che in quest’area si gioca una grande
partita anche culturale, non soltanto a colpi di fatturato.

Nonostante i tanti guai, c’è materia per tener duro senza egoismi, con un comune destino.

Trainare più che si può, farsi frenare meno che si può.