1995 dicembre 21 Ma non sarà il processo a mani pulite

1995 dicembre 21 – Ma non sarà il processo a mani pulite

Inutile nasconderlo, un pugno nello stomaco per milioni e milioni di italiani, me compreso. Dove si
brinda a champagne è certamente ad Hammamet.
Proviamo a rassodare poche e sentite opinioni. Il processo ad Antonio Di Pietro non processerà
l’inchiesta Mani Pulite tenuta in pugno per anni dal procuratore Borrelli. Mani Pulite ha raffreddato
molto in fretta la sua lava, appartiene già alla storia della legalità repubblicana, tanto da rendere futili
i tentativi di epurazione retroattiva.
Gli italiani sanno distinguere. Hanno capito fino in fondo il Di Pietro pubblico ministero; capiranno
il Di Pietro imputato, e alla fine tireranno le somme.
Le accuse a Di Pietro sono macigni, se è vero che la concussione sporca l’idea stessa di pubblico
ufficiale. Fu il pm di Mani Pulite ad inventare la formula “dazione ambientale” per dire che si
corrompeva con un’occhiata e che la tangente faceva parte dell’arredamento politico. Per un
magistrato così, l’accusa di concussione pesa il triplo. Come processare Garibaldi per alto tradimento.
Da magistrato, Di Pietro ha dimostrato un fiuto da campione. Gli servì la sua esperienza da poliziotto,
più acume che codice, più indagine che istruttoria, più lavoro di scavo che architettura accusatoria.
Investigazione e computer, lavoro e decisione: questo è stato Di Pietro pm.
Ma oggi Di Pietro non deve rispondere di Mani Pulite, deve rendere conto di quel suo stare dentro il
mondo che lui stesso avrebbe sconfitto con le sue inchieste. Quello stare in mischia tra amicizie
pericolose, probabilmente fidandosi delle sue spalle grosse e della sua energia contadina. E’ il
“prima” di Mani Pulite che altri magistrati ritengono penalmente rilevante.
La procura di Brescia dice anche che ci fu un complotto per far arrendere Di Pietro, ma questa per
noi è la scoperta dell’acqua calda, l’abbiamo sempre saputo che qualcuno avrebbe venduto l’anima
pur di fargliela pagare. Ciò che conta per gli italiani che credono ancora in lui è la dimostrazione
dell’innocenza.
La politica può aspettare. Di Pietro o è quello che conosciamo o non è.
Campione nell’accusa, mi auguro di cuore che lo sia anche nella difesa.