1995 aprile 18 Un mai! Da dire occhi negli occhi

1995 aprile 18 Un mai! Da dire occhi negli occhi

Salman Rushdie è lo scrittore condannato a morte dai fondamentalisti islamici per i “Versetti
satanici”. Intervistato a Londra sul linguaggio dell’informazione, ha risposto: “La televisione è una
tecnica come un’altra, un’arte. Chi ne ha il dono e chi no: quelli che ce l’hanno dicono tantissimo in
poche parole, con un effetto impressionante”.
Silvio Berlusconi ha il dono. Conosce il mezzo, sa che la prima regola sta nel rinunciare a dire tutto.
Un sacco di intellettuali e di politici che quel dono non possiedono, vanno in tv a spiegare problemi
complessi con discorsi complessi: l’intenzione è seria ma non funziona.
Ospite di Santoro, nella presunta tana dei “comunisti” di Rai 3, Berlusconi ha fatto poker, scala reale,
ha vinto tutto, ridotto gli intervistatori a petulanti comparse. Anche quando ne spara da sant’uffizio,
sembra recitare il vangelo: vuole convertire più che convincere: Il Grande Comunicatore non governa,
salva.
Il suo capolavoro l’ha realizzato con Borrelli e Di Pietro. Gli sono bastate un paio di allusioni,
equivalenti a 14 righe di giornale, per trasmettere che: a) Borrelli fa giustizia politica b)nel pool
vigeva una finta armonia c)il vero Di Pietro si confida soltanto con lui.Tombola!, in un colpo solo li
ha sistemati entrambi.
Per replicare alle 14 righe, Di Pietro ne ha utilizzato 194 con un articolo sulla “Stampa” e altre 84
con una lettera a “Repubblica”. In più, interviste sparse.
In una di queste, sempre sulla “Stampa”, quotidiano con cui collabora, Di Pietro dice tra virgolette:
“Io le cose che Berlusconi mi attribuisce non le ho mai dette, mai”. Se ne dovrebbe dedurre, senza
ombra di dubbio, che Berlusconi ha mentito in tv ma viene da chiedersi perché mai l’ex Pm di Mani
Pulite non avesse vergato di suo pugno questa dichiarazione.
Morale della favola, Antonio Di Pietro è quel gran magistrato che si inventò persino la requisitoria
telematica perché tutto risultasse pubblico e trasparente, nelle case degli italiani come nell’aula del
tribunale. Su un tema pelosissimo come quello posto da Berlusconi davanti a 8 milioni di
telespettatori, a maggior ragione doveva chiarire tutto in tv, occhi negli occhi.
Se la cosa si chiude qui, ha rivinto alla grande Berlusconi. L’avviso di garanzia lo ha rispedito lui al
mittente, con gli interessi: Borrelli ha capito, Di Pietro no.