1995 aprile 18 Due richieste al futuro presidente

1995 aprile 18 Due richieste al futuro presidente

Le Regioni nacquero tardi e male; dopo un quarto di secolo, sono decrepite, di scarsissima
reputazione. Nella coscienza collettiva, hanno già esaurito la loro funzione.
Chi rifiuta lo Stato burocratico, punta sul federalismo; chi si rassegna all’immobilità della
Costituzione, immagina Regioni più forti. In entrambi i casi, queste due regioni appartengono al
fallimento del sistema oltre a segnalare l’urgenza di riforme. Con un pretesto o con l’altro, le elezioni
regionali vengono sistematicamente espropriate dalla politica Stato centralista, partiti centralisti.
L’esempio più devastante, in termini di autonomia, lo offre in queste ore Berlusconi sostituendo con
un suo messaggio unificato i 15 appelli finali che i telegiornali regionali della Rai avrebbero affidato
stasera ad altrettanti suoi candidati locali! Come dire, non siete nessuno, non potete dire nulla di utile
al voto. L’istituzione che rappresentate conta zero.
Se siamo giunti a questo punto è chiaro come il sole che la questione federalista si fa sempre più
decisiva, rappresentando la sola alternativa a un regionalismo retorico o di facciata o ignavo. Una
Regione europea come il Veneto ha un bilancio di diecimila miliardi, ma una disponibilità reale di
200/300 miliardi al massimo! Il resto se ne va, per automatismo, nella sanità e in altri trasferimenti,
in costi fissi, in stipendi.
Così stando le cose, al loro futuro presidente i veneti chiederanno conto di due impegni. Il primo
trasformare il Veneto in avamposto del federalismo, quasi un laboratorio della riforma dello Stato.
Il secondo fare tutto il possibile, ma proprio tutto, per mettere mano alla macchina regionale. Se due
ex presidenti del calibro di Bernini e Cremonese hanno più guai penali che capelli, è impossibile non
chiedersi quali compiacenze, omissioni, disattenzioni, complicità, abbiano favorito dal di dentro la
trasformazione della carica più alta del Veneto in un motore di potere, di favori, di partite di giro e
peggio.
L’unico modo di rimpolpare i gusci vuoti di queste Regioni e superarle è, nell’attesa, bonificarle. Su
questo si voterà, nonostante tutto.