1988 novembre 17 Quel sottile confine

1988 novembre 17 – Quel sottile confine

Gli ultimissimi dati del Ministero degli Interni dicono che dal primo gennaio al 31 ottobre di quest’anno
la droga ha ucciso 612 volte, 190 in più rispetto allo stesso periodo del 1987. Il solo Veneto segnala 52
vittime.
Nel suo primo giorno di pieni poteri, l’alto commissario antimafia Domenico Sica ha definito «un
affare di proporzioni incalcolabili» il traffico di stupefacenti. Scosso dalle cifre di morte, dallo
smarrimento delle famiglie e dalla presa di posizione di Craxi contro la «libertà di drogarsi», il
Governo ha stanziato 400 miliardi in tre anni contro l’emergenza-droga mentre sta per presentare il
testo di legge che dovrebbe rimuovere il concetto di «modica quantità», quindi di liceità.
È su questo sfondo di sconfitta, di ritardi e di drammatica mobilitazione che s’inserisce la proposta del
Prefetto di Padova. Nella città più universitaria del Nordest – 50 mila studenti, tremila fra docenti e
ricercatori – nemmeno l’antica sapienza serve ad arginare una servitù sempre più impietosa che, nelle
ultime ore, ha posto Padova in testa al Veneto nella conta delle vittime.
Dicono in Prefettura: «Non possiamo lasciare che Prato della Valle sia il supermarket della droga».
Quella che fu definita un’«avventura urbana», 90 mila metri quadrati larghi d’orizzonte come la Piazza
Rossa a Mosca o Plaza de Mayo a Buenos Aires vengono presi a simbolo dell’impotenza a controllare il
fenomeno più insidioso del nostro tempo.
La distribuzione gratuita di dosi quotidiane ai tossicodipendenti cronici e il loro «tesseramento» che
cosa rappresentano se non la pia illusione di smontare a poco a poco l’inferno regolando noi stessi il
mercato?
È troppo sottile il confine tra realismo e rassegnazione.
novembre 1988