1986 gennaio 30 Un male troppo grande

1986 gennaio 30 – Un male troppo grande

Ambrogio ce l’ha fatta. Silvia no. Forse il male era troppo grande per lei così piccola, nata il 7 giugno
1984. Anche la tristezza ora è grande, pari all’amore che l’aveva accompagnata il giorno della sua
partenza per gli Usa. “Il trapianto di fegato rappresenta per Silvia l’unica possibilità terapeutica”
aveva certificato il prof. Donzelli, pediatra all’ospedale di Padova.
Servivano molti soldi, tanti milioni, almeno duecento. In quei giorni, era lo scorso settembre, ci arrivò
una lettera dei genitori di Ambrogio Da re di Cavanella D’Adige, il bambino salvato a Pittsburgh:
”Vogliamo ringraziare – scrivevano – tutti i lettori che con le loro generose offerte hanno permesso
questo autentico miracolo. Ma adesso io e mia moglie desideriamo che metà della cifra da voi tenuta
ancora a disposizione per Ambrogio venga destinata dal Gazzettino a un nuovo tentativo di salvare
la vita di un bambino, Silvia”. Un incrocio di solidarietà, tra gente buona, che rompe la crosta
dell’indifferenza e cerca la vita dovunque, soprattutto quando è in pericolo, messa molto spesso a
repentaglio dall’impossibilità di disporre di somme ingenti.
La generosità dei nostri lettori ha reso incredibilmente superfluo persino l’invito dei Da Re. Assieme
ai cinquanta della Regione Veneto, abbiamo raccolto altri duecento milioni.
No, no è stata una storia inutile, nulla va perduto, quando un intero paese, Grantorto, si appropria del
dramma di una famiglia; quando anonimi e sconosciuti sembrano adottare l‘altrui sofferenza come
un bene prezioso. Con la piccola Silvia abbiamo perso una delle quotidiane sfide alla morte; non se
ne va la speranza. Il suo è un ricordo altruista.