1985 agosto 2 Storia segreta d’Italia

2 agosto 1985 – Storia segreta d’Italia
Ieri hanno assolto tutti per la bomba di Piazza Fontana; oggi ricorre il quinto anniversario della strage
della stazione di Bologna. Sedici anni di orrore e di sangue restano impuniti, senza mandanti e senza
esecutori. Banche, piazze, treni, sale d’aspetto, gallerie sono state dal 1969 fino allo scorso Natale il
tiro a segno della macelleria terroristica, ma i nomi dei colpevoli non risultano agli atti della
Repubblica. Non è una sconfitta né di chi ha onestamente indagato né di chi ha scrupolosamente
giudicato. In uno Stato di Diritto, che ce l’ha fatta a piegare le sue bande armate senza ricorrere al
codice di guerra, l’insufficienza di prove può provocare laceranti crisi di coscienza, non tentazioni da
giustizia sommaria. Il potere di giudicare è un tormento, non un privilegio. Merita rispetto soprattutto
quando non condiviso. Il problema è un altro, politico e istituzionale. L’impunità delle Grandi Stragi
perpetua un mistero, il pozzo senza fondo di un qualcosa che continua a sfuggire alle capacità di
autodifesa della democrazia. Viviamo oramai tutti il sospetto che la verità sia irraggiungibile. O,
peggio, che lo stesso Sistema di inconfessabili connivenze, di aberranti logge, di servizi segreti
mercenari e deviati sia responsabile del mistero. Non si può immaginare tanta impotenza nel dare corpo
a prove e indizi se non a patto di una protezione a incastri. Scatole cinesi di poveri morti carichi di
anniversari ma privi di giustizia. Nonostante lo sconforto di cittadini, abbiamo il dovere di non
arrenderci all’insufficienza di prove. Un Paese che archivia stragi senza volto si porta dentro un rischio
di libertà, una menomazione di giustizia, un dubbio di efficienza, una ferita politica. Bisogna indagare
ancora, smascherare ancora, ricordare che le trame della violenza hanno sempre contato su almeno due
dati: una mente e le deviazioni di apparati. In un’Italia senza prove, le stragi impunite sono la prova
che, nonostante la pioggia d’informazioni, scorre sotto i nostri occhi una storia segreta che mette a
repentaglio vite e istituzioni. Tra un’assoluzione e un anniversario, sarebbe un tragico errore ritenere
che lo scandalo venga dalle aule giudiziarie. Certe assoluzioni sono la lapidaria condanna di un Paese
con il doppiofondo.
2 agosto 1985