1968 aprile 20 Difficile rivincita dell’undici azzurro

1968 aprile 20 (Il Gazzettino)

Necessari due gol di scarto per accedere alle semifinali di Coppa Europa
Difficile rivincita dell’undici azzurro contro la Bulgaria sul campo di Napoli
Oggi l’attacco non può sbagliare
Mandelli non è ottimista mentre il presidente della Federazione Franchi spera che i Bulgari
accusino il caldo – Spasmodica attesa – Già cento i milioni incassati – Facchetti: un’anima che
potrebbe far saltare il bunker avversario

(DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE)
Napoli, 19 aprile
Nel 1960 il governo bulgaro, per garantire eventuali operazioni finanziarie, depositò in una banca
inglese cinquecento chili di essenza di rose: il prodotto, uno dei principali dell’esportazione bulgara,
vale circa quattromila dollari al chilo. Da allora non è che la situazione finanziaria sia migliorata,
ma una nuova essenza di rose va assumendo in Bulgaria una grossa valutazione: il calcio.

Se le importazioni in Italia non fossero bloccate fino al ’70 Goudi Asparukov sarebbe già il
centravanti del Milan o dell’Inter. Ma l’asso bulgaro non è una mosca bianca in un mare di
mediocrità. A parte la presenza alla Coppa del Mondo ’66 a Londra, la Bulgaria (una nazione di otto
milioni di abitanti) ha espresso in questi ultimi tempi una serie di risultati che hanno sorpreso i
critici europei. E’ giunta alle semifinali del torneo dell’Uefa; ha vinto la Coppa Under 23; con la
nazionale olimpica ha battuto cinque a zero la Germania dell’Est nelle eliminatorie per Città del
Messico. Per giocare con l’Italia, infine, in Coppa Europa, ha fatto fuori il Portogallo di Eusebio.

Sono dati che non si possono dimenticare a poche ore dal retour-match.
Napoli è letteralmente in fiamme: ha esaurito i biglietti, ha già toccato i cento milioni di incasso.
L’attesa è corale, autentica, senza precedenti. Lo si sente nei discorsi di tutti, ovunque, nei taxi, alle
edicole, ai bar. Sul lungomare, davanti all’hotel Royal, dove la nazionale italiana vive tutt’altro che
isolata. C’è più attesa che due anni fa quando bisognava battere la Scozia per qualificarsi ai
mondiali. E l’Italia vinse tre a zero.

Forse per quel precedente, per quella prova esplosiva del pubblico napoletano, il più influente
d’Italia, c’è molto ottimismo. Troppo. Siamo giunti a Napoli in aereo e, allo scalo di Roma, abbiamo
incontrato Walter Mandelli (assieme al portiere in panchina, Anzolin). Il presidente del centro
tecnico federale che, con Valcareggi, dirige la nazionale, non ha però condiviso la sicurezza che
circonda e contagia il clan azzurro.

« La partita facile — ci ha confessato Mandelli — non è questa: la partita da vincere a redini
basse era quella di Sofia! Non perchè i bulgari siano dei pellegrini, tutt’altro, ma perchè a casa loro,
decisi come erano a venire a Napoli con almeno due gol di vantaggio, si erano sbilanciati in una
maniera tatticamente vergognosa. Prati colpì due pali, c’era spazio da vendere: se Mazzola non
fosse stato in quelle condizioni, avremmo segnato ogni volta che andavamo avanti. Lì bisognava
giocare con catenaccio e contropiede. Qui purtroppo cambia tutto ».

« In peggio, naturalmente ».
« Credo di sì. Per noi sarà, una partita tatticamente difficile. I bulgari non saranno tanto ingenui
da scoprirsi come hanno fatto a Sofia: sanno di avere un gol di vantaggio e nessuno al mondo è
disposto a buttarlo via. Per battere chi sta chiuso in difesa, bisogna avere un gioco, degli
smarcamenti, delle azioni studiate e previste prima. Ma noi abbiamo tutto questo? In maniera
insufficiente: manca il tempo e sono mancati alcuni uomini. Allora… non rimane che sperare nel

forcing! La nostra vera arma, siamo sinceri, sarà quella. Nonostante giocatori tecnicamente
superiori, siamo costretti a puntare sul pubblico, sulla carica: se comincia bene, con un gol
fortunato, allora possiamo qualificarci subito senza spareggio. Se no… ».

Se no, questo non l’ha detto Mandelli, ma lo diciamo noi, saremmo costretti ancora una volta a
raccogliere con rasserenata pazienza i cocci della Nazionale, e ricominciare tutto da capo, con
Galles e Germania Orientale per le qualificazioni ai mondiali del Messico.

« Io — aggiungeva poi Mandelli — una vittoria in forcing l’accetterei sul piano del risultato, ma
in prospettiva mi direbbe molto poco: vincere una partita così non significherebbe nulla per
l’avvenire. Io vorrei vedere un gioco della Nazionale ».

Mandelli è il solo, anche per temperamento, a non lasciarsi trascinare dall’atmosfera di Napoli.
Riflette con ciò una posizione sensata, autonoma, positiva, che respinge le troppo facili illusioni di
sempre. Una posizione che va condivisa proprio oggi, prima della partita, prima del risultato che il
pubblico italiano spera sia uno soltanto: il passaggio alle semifinali di Cappa Europa.

Nella hall dell’hotel Royal, il ritiro azzurro, qualcuno dell’entourage di Franchi, il presidente

della Federcalcio, diceva: « Io spero che i bulgari accusino il caldo ».

Noi non speriamo nei venti gradi di Napoli, anche perchè i bulgari non sono gli svizzeri che
giocarono al sole di Cagliari dopo essersi allenati in mezzo alla neve, spesso al coperto per il gelo.
No, i bulgari si sono preparati in riva al Mar Nero, che all’Est chiamano la Florida sovietica.

Non speriamo nel caldo e nemmeno in una « restituzione » da parte dell’arbitro Dienst. Dopo la
sconfitta di Sofia, Franchi dichiarò: « Schulemburg (1’arbitro, n.d.r.) è stato molto applaudito ». Noi
non vorremmo che questo accadesse a Napoli: che il pubblico napoletano applaudisse lo svizzero
Dienst per aver fatto dimenticare il collega tedesco. I regali non risolvono nulla.

Noi, con il pubblico, non ci illudiamo sul gioco, nè sui miracoli. Noi speriamo sull’animus, sullo
spirito dei giocatori, sulla spinta che provocherà prevedibilmente il forcing della nostra Nazionale.
Ci diceva ancora Mandelli: « Una volta, non tanto tempo fa, era la Nazionale che pregava i
giocatori, soprattutto i cosiddetti divi, perchè si degnassero di vestire la maglia azzurra. Noi
vogliamo esattamente il contrario: su questo piano almeno qualcosa è stato fatto ».

Napoli è l’occasione giusta per dimostrarlo chiaramente. Si spera che i divi del campionato
sentano la responsabilità di un impegno per noi prestigioso. Che sappiano interpretare la passione
del pubblico, ma anche influenzarla. Il pubblico di Napoli può far vincere per sei a zero, ma — se
lasciato raffreddare — fa pesare un silenzio quasi incredibile, sbigottito. Un pubblico che, per
reazione, può anche, se le cose si mettono male, accelerare il dramma di una squadra.

Sul piano tattico non ci dovrebbero essere grosse incognite. Valcareggi teme la tattica del
fuorigioco sfruttata dai difensori bulgari: ma il punto scabroso dei nostri avversari sarà
probabilmente il centro campo, più frequentato di quanto non sia stato a Sofia, dove Boskov aveva
usato praticamente cinque punte. A nostro avviso però un’incognita (per i bulgari) ci potrebbe
essere: Facchetti. Il terzino dell’Inter è in condizione e continua a segnare, ma in Nazionale si sente
legato dalla limitazione impostagli da Valcareggi di non lasciare il suo uomo. Se fossimo nei
difficilissimi panni del ct, lasceremmo a Facchetti libertà offensiva, almeno per questi decisivi
novanta minuti. Un noto critico ha paragonato Riva-Prati alla coppia inglese Hurst-Hunt. Mancando
Riva, non sarebbe male usare la testa di Facchetti contro il bunker bulgaro.

L’Italia ha segnato finora, in questa Coppa, diciannove gol; la Bulgaria nove. Se la proporzione
rimanesse intatta, minimo sarebbe lo spareggio a Parigi, mercoledì prossimo. L’augurio minimo è
proprio questo: almeno a Parigi!

COSI’ IN CAMPO
ITALIA
Zoff Burgnich Facchetti Ferrini Guarneri Castano Domenghini Juliano Mazzola Rivera Prati
BULGARIA
Simeonov Schalamanov Dimitrov Gaganelov Penev Zhetcev Popov Bonev Asparukov Jakimov
Dermendjiev
ARBITRO: Dienst; segnalinee Zibung e Darbellay (Federazione Svirzera).

Tv alle 15.55
La partita Italia-Bulgaria verrà teletrasmessa in diretta sul 1. canale con inizio alle ore 15.35. Alla
stessa ora si inizierà, sul programma nazionale, la radiocronaca. Poiché sono stati esauriti tutti
biglietti, la teletrasmissione comprenderà anche l’intera zona napoletana.