1966 “Povera Juve”…dice Sivori

1966 (Supersport)

“Povera Juve”…dice Sivori

NAPOLI – « Grazie Napoli! Grazie ai dirigenti, ai giocatori, soprattutto ai giocatori, e ai tifosi.
Grazie a tutti! Grazie per avermi fatto vivere la più bella giornata della mia vita! …e povera
Juventus! Non ho altro da dire ». E non ha detto niente altro Omar Sivori. Si è fatto attendere a
lungo prima di parlare. Tutti lo aspettavano per sentire « che cosa » avrebbe detto « di lui », di
Heriberto Herrera, del suo anticristo. Ma la gioia, affogata nello champagne, dopo il fischio finale
di Sbardella lo ha travolto, lo ha scaricato. Ha vinto, ha battuto Heriberto come aveva promesso, la
Juventus è a cinque punti dal Napoli! Che cosa doveva dire Sivori? Cosa aggiungere alla
consumazione della vendetta e alla vittoria della squadra? Nulla. Un grazie sillabato, lungo come la
sua attesa insonne e un « povera Juventus! » che dice più di mille parole. Quello che Heriberto non
ha voluto dire di Omar non lo ha detto Omar di Heriberto. E il conto sarebbe pari. Ma c’è ancora un
particolare decisivo che centottantamila occhi hanno visto e nessun registratore ha registrato: una
vittoria di dieci uomini. Per Sivori.

« Sì, – sottolinea Bruno Pesaola con il sorriso della vittoria che “aiuta a vivere” – è stata la

vittoria di Sivori! »

« Eppure sembrava che il cabezon accusasse il nervoso…»
« E’ vero: Sivori questa notte non ha mai chiuso occhio, letteralmente, è stato mezzo in piedi e

mezzo con lo sguardo fisso alla partita… con Heriberto! Non è riuscito a dormire… »

« E lei c’è riuscito? »
« Come potevo? Neanch’io ho dormito, ma ne valeva la pena. Lo posso confermare ora:
sentivo tremendamente la partita, avevo il fuoco nelle vene, eppure ero tranquillo. Sembra strano,
ma è così. Sapevo che i giocatori si sarebbero battuti come non mai proprio per aiutare Sivori e così
è stato, esattamente come lo avevano detto. Tutti si sentivano in debito con lui, per l’esempio,
l’impegno, il gioco e la classe che aveva dato alla squadra: questo era il giorno della ricompensa e
della gratitudine: l’hanno data nella maniera in cui l’avevano promessa. E forse di più, perché nelle
condizioni peggiori »

« Condizioni… di Sivori? »
« Nooo! La partita non è andata come doveva andare, perché abbiamo perso subito un uomo
decisivo, per di più nel momento in cui, superato il nervoso dei primi minuti, la mia disposizione
tattica stava dando i suoi frutti. Con Bean in campo, con il gioco del primo tempo, il Napoli avrebbe
sicuramente vinto ancora meglio di quanto non abbia fatto »

« Ad un certo punto il Napoli è stato meno frenetico e si è contratto: è stato un fatto casuale

oppure no? »

« Ho ordinato io di chiudersi un po’ rispetto ai primi minuti »
« Dopo il gol? »
« No, prima del gol. Non era per difendere il risultato, ma per dare più ordine ed evitare il
pericolo del contropiede… non sono mica nato ieri! Le pare? E poi c’è un’altra cosa: noi non
facciamo movimiento: non siamo capaci… dovevano farlo loro il movimiento, no? »

« Sì, certo, e che impressione ne ha ricevuta? »

« Non mi piace per niente! Sa io sono sincero, non racconto storie, proprio non mi è piaciuto. E
infatti, loro avevano il movimiento e noi… abbiamo vinto per uno a zero! Cosa vuole di più dalla
vita? »

« Magari Sivori voleva un gol tutto suo… »
« Sivori ha una posizione tattica studiata a tavolino! Lui sa interpretarla nel modo giusto e dove

doveva essere c’era »

« Ma non con la fascia di capitano, come sembra dovesse essere »
« Non ha fatto il capitano perché era troppo nervoso e non aveva dormito: era inutile creargli

complicazioni. D’altra parte è stato capitano Emoli, un altro… Juventino! »

« Già che ci siamo con la Juventus non cede che l’insonnia di Sivori si chiamasse anche

venticinque milioni di debito? »

enormemente Omar: non c’è discussione! »

« Senz’altro! Quella notizia, riferita inesattamente nel momento inopportuno, ha danneggiato

« Alla Juve dicono che in definitiva la storia dei milioni ha favorito il Napoli, forzando ancora

il tifo che si era scatenato attorno a questa partita »

« Mi sembra che alla Juventus dicano troppe cose! Comunque non è vero: il colpo lo ha
accusato Sivori. E il Napoli ha accusato l’altro colpo, quello di perdere Bean: alla Juve, per Dio,
non si può regalare un uomo, mai! »

« Le manovre tattiche di Heriberto, con Da Costa ala tattica, invisibile per la verità, è stata una

sorpresa? »

« Assolutamente no! Non mi ha fregato, perché gli uomini sono quelli che sono: i numeri sulle
maglie non mi dicono niente. Se debbo giocare contro Pelè, per me Pelè è sempre centravanti,
qualunque numero si mettano sulle spalle. Con Da Costa il discorso è stato lo stesso: aveva il sette:
quando ha fatto l’ala lo ha marcato un terzino, quando è andato indietro lo ha marcato un mediano.
La tattica di Heriberto non mi ha proprio fregato per niente. Altafini invece mi ha fregato lui! »

« Ho indovinato in pieno! », interviene Roberto Fiore.
« Indovinato il pronostico, Presidente? »
« No! Il risveglio decisivo di Altafini: su Josè ho sempre avuto una teoria tutta personale: lui
sente il tempo, il bello e il brutto e le variazioni. Avevo detto l’altro giorno: se il tempo è in
progressione verso il… sole Altafini deciderà la partita. Non era una giornata splendida, ma ad un
certo punto dietro le nuvole è spuntato anche… »

«…il gol di Altafini? »
« Esattamente! »
« Però Josè aveva promesso che avrebbe segnato al dodicesimo! »
« E’ vero e lo ha fatto scherzosamente notare a Josè, ma lui mi ha risposto seriamente che

aveva… l’orologio indietro di qualche minuto! »